Antichi tesori in Val di Non
La chiesa storica di Dermulo

La mia riscoperta della chiesa di Dermulo -   di Piergiorgio Comai


In tanti conoscono la chiesa di Dermulo due campaniliche si nota chiaramente alla sinistra della strada statale all'uscita del paese verso Cles. Invece, non tutti sanno dell'esistenza della sua antica chiesa dei santi Filippo e Giacomo, edificio di notevole pregio, posto nella parte bassa del paese lungo la Via Romana in posizione decentrata a cui concorrono varie strade che partono dal piano stradale. Più di una volta le sono passato davanti e mi sono soffermato per fotografarne l'esterno che presenta caratteristiche interessanti e resti di affreschi sulla facciata Sud risalenti al XIII secolo.
La possibilità di visitare l'interno della chiesa con i suoi altari intagliati e dorati è limitata a occasioni speciali. Domenica 15 ottobre (terza domenica), in occasione della festa della patrona del comune Predaia, Santa Giustina, era prevista la la visita guidata all'antica chiesa e ne ho approfittato per cogliere alcune immagini. Osservando la foto accanto si coglie la posizione delle due chiese, quella moderna e quella antica alla quale confluivano numerosi i fedeli di allora.



Prima di ammirare le bellezze nascoste di questa chiesa presento con foto la sua struttura esterna.

Campanile
vista da sopra
Chiesa e campanile

Vista scendendo da sopra

Venendo dalla strada romana ci appare il campanile gotico a base quadrata con due celle campanarie, cornici e cornicioni aderente al corpo della chiesa. Scendendo per la stradina che collega le due chiese, oltre la chiesa e il campanile, l'occhio spazia sul il paesaggio di castel Valer con le ville accanto.


Atrio d'entrata
accesso al campanile
Atrio e portale d'entrata alla chiesa

Scala di accesso al campanile

Il portale d'entrata alla chiesa, terminante con arco a sesto acuto, è preceduto da un atrio ricavato alla base del campanile che si presenta con volta a tutto sesto. La facciata principale della chiesa sporge ai lati del campanile. L'entrata a questo si raggiunge attraverso una scala a chiocciola di robusta pietra sul lato sud. La facciata sud mostra un piccolo brandello di un antico affresco.



La professoressa Candida Vois di Taio, collaboratrice dell'associazione ANASTASIA - amici dell'arte sacra in Val di Non, presenta ai convenuti l'antica chiesa di Dermulo dei santi apostoli Filippo e Giacomo. Essa racchiude tre magnifici altari lignei intagliati e splendidamente dorati, interessanti affreschi di varie epoche, tavole e quadri. Il mio impegno è di offrirvi una serie di foto dell'interno della chiesa cominciando dall'abside e dall'Arco Santo che mostra sui lati quello che rimane degli affreschi. Esso ci ricorda che la chiesa è dedicata a Dio Ottimo Massimo e al santi apostoli Filippo e Giacomo. 

Abside
Arco Santo
La prof. Candida Vois presenta la chiesa
A Dio Ottimo e Massimo e ai santi martiri Filippo e Giacomo

Il fondo dell'abside è occupato dal grande altare che si alza sopra la mensa. Quattro colonne decorate di tralci, fregi vari e puttini con la trabeazione finale mettono in evidenza la pala dell'altare con le figure dei santi titolari e, in alto, la Madonna con bambino. L'altare centrale è impreziosito da due nicchie che mostrano le figure di Santa Giustina e San Giacomo.

altare maggiore
Pala dell'altare
Altare maggiore dei santi Filippo e Giacomo

La parte centrale dell'altare

L'altare termina con un timpano spezzato. Sulle ali sono adagiati due angeli colorati e dorati. Al centro troneggia  san Michele Arcangelo con la spada sguainata. Nella volta sovrastante è dipinto il cristogramma IHS in un disco paglierino al centro di decorazioni. Sulla parete dell'abside a sinistra appare un quadro del santo in preghiera davanti alla Croce e al teschio con uno sfondo campestre in cui operano dei personaggi.

portale d'entrata
Padre eterno
Il timpano con san Michele Arcangelo

Quadro di un san Gerolamo in preghiera?

Sulla parete di fondo, fra due costoloni, si leggono i passi della ricostruzione nell'anno 1627.

QUESTA CHIESA DEDICATA AI SANTI APOSTOLI FILIPPO E GIACOMO, DISTRUTTA PER LA VETUSTÀ, DI NUOVO IN QUESTA FORMA LA COMUNITÀ DI DERMULO LA RESTITUÌ , ESSENDO RETTORE DELLA PARROCCHIA DI TAIO GIO: PIETRO DE ALBERTIS L'ANNO 1627.

fondo navata

Sul lato destro dell'arco santo è significativo l'insieme di affreschi sovrapposti in cui è dipinta la Crocifissione di Gesù con la presenza di Maria e di San Giovanni. I primi affreschi si possono far risalire alla precedente chiesa romanica del XIII secolo. Dal lato opposto si nota un altro lacerto di affresco che forse vorrebbe rappresentare la costruzione di una torre.  Uno dei fori della parete sud è chiuso dalla vetrata gotica che mostra la figura di Santa Giustina vergine e martire. Le altre due riproducono l'apostolo san Giacomo a sinistra e san Filippo alla destra dell'altare.

affresco antico
Santa Giustina
Vecchi affreschi sovrapposti

Vetrata con santa Giustina


L'altare sul lato sinistro della chiesa, fra i banchi e la sagrestia, è un bell'esempio di scultura lignea intagliata e dorata. In alto termina con il Padre Eterno  fra gli angeli posati sulle ali dei due timpani spezzati sovrapposti. Ornano l'altare le statue di san Vittore e di sant'Antonio da Padova poste ai lati delle due colonne che sostengono la trabeazione. Nel mezzo la statua di una Madonna Immacolata con Bambino in braccio vestita, opera  dello scultore di Ortisei Giuseppe Obletter. Questo altare fFu eretto nell'anno 1679 e completato con la sua doratura nel 1685.


altare nord

San Vittore
La statua di san Vittore, alla sinistra dell'altare ricorda  il patrono della parrocchia di Taio da cui dipendeva nel passato la chiesetta. Sotto la nicchia centrale c'è questo cartiglio.

scritta
Questo altare fu eretto l'anno del Signore 1679 e fu dorato nell'anno 1685, essendo parroco di Taio Valentino Chilovo

Altare ligneo dedicato  all'Immacolata

Due particolari dell'altare: san Vittore e la presentazione.


L'altare ligneo in stile barocco sulla parte sud, fu costruito dall'intagliatore di Cles Pietro Strobl. Nel rettangolo fra le due parti del timpano stava una bella colomba dello Spirito Santo..Ai lati delle colonne con ornamenti a spirale di colore verde trovano posto due santi (San Giuseppe e San Valentino?). Sulla tela dell'inquadratura centrale è dipinta la Madonna che offre un serto a san Bartolomeo (?) che guarda verso di lei, mentre in basso è inginocchiato un altro santo

san Giacomo
altare sud
Sam Filippo
Vetrata con San Giacomo
Altare di san Bartolomeo policromato
Vetrata con San Filippo


L'altare di san Bartolomeo  era ornato da un paliotto in cuoio battuto in cattivo stato di conservazione. Dopo un buon restauro che ha messo in luce nel cerchio centrale la figura di una santo pellegrino e nei tondi a lati due vasi di fiori con decorazione di foglie e fronde. è stato incorniciato e appeso alla parte nord sotto la trave in vista  Anche l'altare maggiore ha un paliotto interessante anche se mancante di una testina scolpita

Paliotto altra sud
Il paliotto dell'altare di San Bartolomeo
Paliotto AM
Il paliotto dell'Altare Maggiore

I costoloni della volta della navata confluiscono al mozzo di due ruote decorate con simboli crociati  e tralci. Sulle circonferenze sono dipinte due invocazioni: "Cor Jesu, fornax ardens caritatis, miserere nobis - Cuore di Gesù, fornace ardente di carità, abbi pietà di noi." e "Ave Maris Stella Dei Mater Alma - Ave Stella del Mare eccelsa Made di Dio"


Car Jesu

Ave Maris Stella
Cor Jesu

Ave Maris Stella


In una rientranza all'estremità della parte nord, ben illuminata, sono esposti vari oggetti e arredi sacri

Il pezzo storico più prezioso è la statua di una Madonna Nera proveniente dall'eremo abbandonato di Santa Giustina.

esposizione

Nella sacrestia è conservata una tavola quattrocentesca che proveniva dalla chiesetta all'eremo di Santa Giustina. Nel 1936 fu restaurata dal pittore Arturo Ruffaldini di Mantova. L'opera è attribuita al maestro tirolese autore del "Trittico di San'Anna" di Sopramonte. Dentro una conice listello dorato, èe dipinta magistralmente la Madonna con Bambino stretto al petto fra San Cipriano e Santa Giustina. Nell'angolo a nord-est sono allineate le tavole lignee  dipinte di una vecchia Via Crucis, ancora ben conservate.

medidiana e ...
San Marcello e san Cristoforo
San Marcello e san Cristoforo
Tavola gotica con i santi Cipriano e Giustina
Quadri della Via Crucis esposti in sacrestia



Nel 1950 Dermulo fu elevato al ruolo di parrocchia. Nacque ben presto il desiderio di avere una nuova chiesa per accogliere i fedeli di una popolazione in crescita su uno spazio più ampio e adeguato. Celermente fu presa dalle autorità la decisione di avere un progetto che in poco più di due anni ebbe l'esito sperato col completamento del nuovo edificio sacro, denominato Chiesa di Santa Giustina.  Il 30 giugno fu celebrata la festa dell'inaugurazione della chiesa.

esposizione

L'ampia navata termina in un arioso presbiterio. Alle spalle dell'altare si alza un'ancona in muratura rivestita di porfido. Al centro risalta la pala che raffigura la Madonna con Bambino  tra le figure di Santa Giustina e San Cipriano che ricorda la tavola quattrocentesca conservata in sagrestia e proveniente dall'eremo di santa Giustina.

medidiana della chiesa
Meridiana privata


La chiesa è dotata di un altare laterale con crocifisso in legno. Dietro questo altare spicca l'alta vetrata policroma tripartita che termina con l'immagine di Santa Giustina.



LA STORIA DELL'ANTICA CHIESA IN BREVE

Per l'antica chiesa di Dermulo, come per altre in valle di Non, è quasi impossibile stabilire gli anni in cui furono inizialmente costruite. Secondo i documenti esistenti, la chiesa era attiva come luogo di culto nel corso del millequattrocento. Ciò è confermato anche dagli affreschi recuperati nel corso di vari restauri. Si è scoperto che sotto lo strato esterno si celavano altri dipinti più antichi. Questo fa ritenere probabile l'esistenza di una primitiva chiesetta romanica del XIII secolo. La tabella descrittiva esterna asserisce prudentemente che la chiesa fu costruita prima del 1275. La chiesa dell'apostolo San Giacomo (non si citava ancora l'apostolo San Filippo) fu dotata del campanile la cui costruzione iniziò nell'anno 1503 sotto la direzione di mastro Giacomo di Antonio Bertoluzza di Tres. Nel 1579 la chiesa conteneva due altari: uno dedicato a Tutti i Santi e il secondo a San Bartolomeo. Nel 1616 l'altare maggiore (forse in sostituzione di uno dei precedenti due altari) fu chiaramente dedicato ai santi apostoli Filippo e Giacomo. L'attuale chiesa fu ricostruita nel 1627 in stile gotico trentino con la volta a costoloni. In seguito furono sistemati i tre altari barocchi: l'altare maggiore fu dedicato ai santi apostoli Filippo e Giacomo nel 1630 (era forse presente nel 1616 nella chiesa demolita. L'erezione del secondo altare sulla sinistra è del 1679 con doratura del 1685: fu dedicato a san Valentino e ... San Giuseppe e su di esso è esposta la statua della Madonna Immacolata. Il terzo altare a destra è opera di Pietro Strobl del 1695. Sulla pala di questo altare dipinta  la Madonna con il Bambino in braccio e, in basso, due santi  in atteggiamento di venerazione..

Chiesa Filippo e Giacomo
Santa Giustina moderna
Chiesa dei santi Filippo e Giacomo nel vecchio borgo
Chiesa parrocchiale di Santa Giustina moderna

Chi volesse conoscere di più di Dermulo, le su chiese, le sue famiglie, interessanti notizie storiche della valle può visitare il  sito Dermulo.it.




Ritengo che la patrona del comune Predaia, che si celebra la terza domenica di ottobre nella chiesa di Santa Giustina di Dermulo, sia da identificarsi nella santa Giustina di Padova. Questa santa era era una giovane di una distinta famiglia di Padova che fu arrestata come cristiana al tempo delle persecuzioni di Diocleziano. Rifiutò di abiurare alla sua fede e fu condannata alla pena capitale che fu eseguita il 7 ottobre dell'anno 304.

Diverso è il caso della santa che dà il nome all'eremo di Santa Giustina. Infatti sulla tavola gotica quattrocentesca, che proviene dalla chiesetta dell'eremo attualmente conservata nella sacrestia della antica chiesa dei santi apostoli Filippo e Giacomo, sono rappresentati santa Giustina e San Cipriano. Questi due santi non hanno solide basi storiche e sono stati esclusi dal martirologio cristiano nel 1969. Secondo la tradizione Giustina era una giovane di bell'aspetto che aveva abbracciato la religione cristiana dedicando la vita al Signore. La sua fede convertì al cristianesimo il mago Cipriano che in seguito divenne Vescovo di Antiochia. Durante la persecuzione di Diocleziano, Cipriano fu arrestato insieme con la vergine Giustina. Furono portati a Damasco dove subirono varie torture senza rinunciare alla loro fede in Cristo. I due martiri, infine, furono trasportati a Nicomedia davanti all'imperatore Diocleziano che ordinò la loro decapitazione. Era l'anno 302 (304). Giustina e Cipriano sono commemorati come santi il giorno 26 settembre.