|
Festa alla
malga 2011
La prima domenica
di agosto malgrado un tempo minaccioso, un consistente numero di
ospiti e paesani hanno trascorso una giornata di convivialità alla
malga di Vervò. Vero le undici e messo ci si è raccolti
per l'ascolto della santa Messa attorno a un mirabile, semplice
altare nell'incanto del bosco. Il pranzo, preparato con
collaudata maestria, accompagnato da una pioggerellina è stato gustato
sotto il tendone naturale degli abeti maestosi. Con grande senso civico
i resti del pranzo sono stati raccolti in modo differenziato. Il sole è
poi tornato ed ha permesso la continuazione della festa.
Serate culturali
In questo mese d'agosto si sono svolte
quattro pregevoli serate organizzate dalla
commissione cultura del comune di Vervò.
A Priò si è tenuta una interessante conferenza sui
bacini ipogei
presenti nella galleria della miniera San Romedio - Tassullo che si
spinge fino sotto la bonifica del "Bosco" passando per i Zirodi e Ram.
Mi è spiaciuto non poter parteciparvi.
Per quanto
riguarda la relazione sui ritrovamenti negli scavi
archeologici del doss di San Martino rimando la descrizione a questo
link scavi archiologici
2011,
A qualcuno può interessare che
il primo insediamento umano nel nostro territorio è un castelliere
risalente all'età del bronzo o del tardo
neolitico in località "Doss Ciaslir" ed è segnalato come sito
archeologico.
Poesie e musica
Venerdì
dodici agosto, alla sala polifunzionalle, un bel numero di
persone ha voluto essere presente alla presentazione del libro di
poesie di Elisabetta Postal "Chiaro oscuri, appunti lungo la vita". La
serata è stata allietata da pregevoli esecuzioni di musica di due
componenti dello Streichquartett collegium musicum di Immsbruck. Il
violino era
suonato con grande bravura dal cugino di Betty Postal. Le poesie
esprimevano
i profondi sentimenti dell'autrice
nel corso della vita e
suggestive descrizioni di luoghi visitati. Sia Betty che Waldo sono da
considerarsi nostri paesani come provano queste fotografie che
mostrano la mamma di Betty Mariuccia Gottardi. e Bruno Gottardi, il
papà di Waldo,
I canyon della Val di Non
Una serata
interessantissima si è avuta il 19 agosto sull'argomento "I canyon
della Valle di Non e proposte per il Rio Pongaiola". Con entusiasmo il
geologo Armando Chini ha fatto
capire la remotissima origine della valle con i suoi lenti mutamenti
che portano alla situazione di adesso. Glaciazioni, periodi di grande
caldo, sommovimenti del sottosuolo hanno modelato quest'ampia conca con
innumerevoli solchi, profondi burroni, canyon a campana. È stato
proiettato un bellissimo documentario di diciotto anni fa che
raccontata i molteplici aspetti morfologici e storivi della valle,
L'eremo di san Biagio ancora non era stato restaurato e ... mancavano i
teli antigrandine bianchi. Un secondo documentario ha offerto un
assaggio del canyon del Rio Sass con le alte pareti di roccia che si
chiudevano verso l'alto e l'acqua che sorreva su fondo.
Alla
fine si è visto un servizio video del nostro Rio Pongaiola.
L'impostazione è stata quella di mettere in evidenza la tipologia della
lunga forra incassata fra alte rocce che si aprono verso l'alto, la
flora
lussureggiante lungo
il rio, alcuni resti di attività umana nel passato e le prese degli
acquedotti. Erano andati in soprallugo i rappresentanti dei comuni di
Vervò,Taio e Ton per verificare la possibilità di realizzare un
itinerario culturale turistioco lungo il corso del rio, prospettando
lavori di consolidamento e messa in sicurezza dei tracciati degli
acquedotti irrigui di Dardine e Toss. Per inciso ricordo che il
sacerdote di Vervò, don Fausto Gottardi parroco di Toss, andave e
tornava dalla parrocchia al suo paese percorrendo il tracciato
dell'acquedotto, talvolta accompagnato da un suo chierichetto, Adolfo
Zanini. Viste le
difficoltà finanziarie in cui si trova l'Italia, la nostra Itallia, e
l'Europa, non pare possibile, né auspicabile che si possano avere
interventi per grosse strutture, anche per le "dichiarate" difficoltà
di
accesso al possibile itinerario fluviale. Si pensa a piazzole belvedere
in quota. Questa soluzione non pare riscuota entusiasmo. Nella
discussione ho proposto che, individuato un tracciato praticabile lungo
il corso del rio, sarebbe di grande importanza riuscire a
realizzarlo con il volontariato locale che meritoriamente in questi due
anni ha ripristinato vecchi sentieri. I comuni interessati potrebbero
farci un pensiero e coordinarsi per riuscire a fare con le proprie
risorse qualcosa di valido. Forse facendo così, senza il miraggio di
contributi sostanziosi, fortunatamente non più possibili, l'opera poi
sarebbe seguita con amore per la necessaria manutenzione. Il sentiero,
che dalla Rocchetta, Torre di Visione porta a Sfruz e Smarano,
recentemente premiato per la
progettazione, da anni era rimasto senza una seria manutenzione, cosa
espressamente prevista nella concessione del contributo europeo per la
sua realizzazione e che direttamente impegnava i comuni per
il loro tratto, Le associazioni di Vervò degli alpini, cacciatori
e Pro Loco, finalmente hanno messo in sicurezza e sistemato il tratto
che da San Martino porta al Prati del Monte ed a loro va il plauso. Ho
percorso la vallata più volte, accedendo dal "Ponte della Valle" o dal
"Sintier da le varsele" che si imbocca a "Tonaz" per andare al Maso
Monte e, forse, all'antica segheria, o dal "Sintier da le voute" che si
imbocca a Gogol e che, nel passato prtava, ai mulini. Naturalmente si
può arrivare al fondo valle anche da Dardine, da Toss, da Priò
scendendo dalla "Busa granda", dal "Sinter de la Roda", dalla strada
che, comodamente porta al Malachino, da "La s-cialeta di Cialui".
Cliccando su questo collegamento, Rio
Pongaiola, potete
vedere alcune delle fotografie che si riferiscono all'ambiente
naturale, a conformazioni di rocce, alle opere dell'uomo recenti e del
passato. La possibilità di percorrere il rio Pongaiola sarebbe un
piccolo tassello per fare in modo che non ci si fermi alle parole per
il rilancio del turismo del nostro paese. Non mi aspetto certo che ciò
interessi la massa dei turisti o dei paesani, ma piuttosto quelli che
sono amanti di una conoscenza diretta della natura e dell'ambiente
camminando a piedi.
Il rio Pongaiola è ora attraversato dal "Sentiero Frassati" che
da Arco porta a San Romedio passando per il monte di Vervò e dai
percorsi d'Anaunia - Strada Romana. Chi li percorre potrebbe
essere invogliato a variare l'itinerario, come pure le persone che
frequentano i paesi attorno a questo caratteristico rio. Ecco un
filmatino del guado
del rio 2006, Non
sarebbe male anche ripristinare il vecchio sentiero delle "Sette valli"
Vervò-Sfruz,
Gite
a Luserna e in Val
Ridanna
Nel pomeriggio di
lunedì 1 agosto il Circolo Anziani Vervò-Priò ha effettuato una
visista guidata a Luserna, organizzata dalla presidenza del Consiglio
Provinciale di
Trento. In questo minuscolo paese, incantevole balcone montano che si
affaccia sulla Val d'Astico,
vivono i discendenti di popolazioni tedescofone cimbre provenienti
dalla Germania. Luserna è praticamente
l'unica isola rimasta che sa utilizzare l'antica ligua cimbra. Era
paese di confine fra Impero austroungarico e Regno d'Italia, ha
vissuto il
dramma della Grande Guerra e in molti all'epoca del fascismo, nel 1939,
avevano aderito alle opzioni, più per la miseria che per l'avversione
verso il regime. La visita è stata molto interessante e
partecipata.
Importante e rievocativa è stata la gita in val
Ridanna organizzata dalla Parrocchia per i partecipanti, Si sono visti
i luoghi dove hanno faticato molti uomini di Vervò dal 1925 agli anni
60: Chini, Conci, Micheletti, Gottardi, Sembianti, Nicoletti. Hanno
potuto mantnere le loro famiglie in anni di grande miseria ammalandosi
però di silicosi in grande maggioranza. All'inizio del secolo scorso
Zucali Candido gestiva spaccio a Monteneve e giù a Ridanna. Sarebbe
interessante raccogliere dalla varie famiglie dei ricordi, degli
scritti o delle foto di allora. Abbiamo poi visitato il superbo
castello barocco Wolfsthurrn di Mareta che ospita il museo provinciale
della caccia e della pesca. Portatici poi a Vipiteno ci è stato
spiegato il grandioso duomo di
Vipiteno e, singolarmente o a gruppi, si è fatta una visita alla
ridente città di Vipiteno lungo la via centrale con le finestre
sporgenti (bay windows o Erker) e la torre delle dodici che divide la
città dalla città vecchia. Gita istruttiva e commovente utile per
fare comunità fra i vari campanile ora uniti in unica parrocchia.
Minatori del secolo xx
e del
1800
Altre
iniziative
Il
5 agosto il gruppo astrofili di Taio ha intrattenuto un discreto numero
di persone alla sala polifunzionale di Vervò illustrando con semplicità
e precisione come si possano osservare le meraviglie di un cielo
stellato. Il cielo completamente coperto ha impedito la visione in
concreto dal dosso di "Verginaz" lontano abbastanza la chiarore
artificiale dell'illuminazione pubblica. Il relatore ci ha fatto capire
l'immensità del nostro universo che misura le distanze in anni luce (la
luce del sole, una stella nana a noi vicinissima rispetto alla nostra
galassia e ancora più se pensiamo all'universo) impiega 8 minuti a
giungere sulla terra) e la cui nascita affonda nella notte dei
tempi. Col suo planetario "Stellarium 0. 10. 6. 1" si sono pututi
godere ingrandimenti dei nostri pianeti, dei loro satelliti, delle
nebulose e le costellazioni che si vedono nel cielo d'agosto.
Tralascio di parlare di "Bampa estiva" e "Festa al toro" inisiative dei
giovani e della Pro Lco che hanno avuto ottimo successo e ... ormai
sono lontane.
Ci sono belle
strade nella zona di Tou, Anzan, Dossi da 'n Grum e Mosen; ronzano nel
cielo gli ultraleggeri che di notte stanno protetti sotto un enorme
tendone di tela verde.
Il grande tendone a Grum
|
domenica 7
agosto 2011: alla s.
Messa
Particolare del
Doss Ciaslir
Il pubblico
attento in ascolto
I protagonisti
della serata
3-
tracciato acquedotto irriguo di Dardine, 4. tracciato di Toss
Confluenza
di Val Marzana
Centralina
e "Baldacin"
Al Bus
delle 12 ffontanelle
A Luserna
Vervodi a
Monteneve
Minatrici
nonese 2011
Al castell
Wolfsthurn
Vipiteno: chiesa parrocchiale
Saturno e i
suoi anelli
|
|