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LA BUONA SCUOLA
A inizio d'anno il governo ha proposto la "Buona scuola".
Parlare
di scuola è sempre uno stimolo. Per me la scuola dovrebbe dare
soprattutto le basi per capire e agire nel mondo (leggere, scrivere,
comunicare, far di conto) e usare il senso critico con esperienze di
vita democratica e sociale nell'istituto scolastico. Mi pare che
tuttavia si pensino le riforme
della scuola seguendo le mode. Ricordo le tre i di berlusconi:
inglese,
impresa, informatica. Adesso invece si punta sull studio di due lingue
cominciando dalla scuola materna e con gli incentivi premianti agli
insegnati migliori (lingue e competizione).
Riguardo alla buona scuola di Renzi pongo la domanda: "Buona per chi?".
Se dessero seguito al dettato costituzionale di dare a tutti le stesse
opportunità di partenza, almeno per quanto riguarda la scuola, la
smetterebbero di volere una scuola in cui ci siano insegnanti bravi
selezionati per merito e, di conseguenza, scuole prive di questi
insegnati super. La stessa classe magistrale, se pensasse alla
formazione dei cittadini secondo i principi della costituzione non
dovrebbe accettare la conseguente disparità all'interno
dell'istituto, fra istituto e istituto, fra regione e regione. Alle
scuole d'élite arriveranno più soldi, alle altre le briciole, Dove sta
l'offerta a tutti delle stesse opportunità di partenza. Homo homini
lupus anche nella formazione democratica delle nuove generazioni.
Questa
spinta meritocratica porta a sbocchi contrari: chi può e chi non
può,
chi è fortunato di avere i migliori docenti e chi deve accontentarsi
dei meno bravi. Il valore della solidarietà è scomparso ormai.
Dalle
tante scuole che non avranno i bravi presidi e gli insegnanti valenti
(dico tante perché altrimenti tutti saranno bravi e daremo i premi
generalizzati come succede o succedeva fra i dipendenti statali)
possiamo lasciare che escano alunni meno formati? Nella scuola, come in
altre organizzazioni complesse, serve un lavoro di squadra, con giusti
e severi controlli. È importantte che
l'organizzazione
scolastico, almeno per il corso della scuola dell'obbligo, trovi il
modo di evitare che nella pratica sia offerta una buona scuola ad
alcuni e una cattiva scuola ad altri. Non credo che la competizione
porti a questo.
Responsabilità dei cittadini
Mi pare anche che l'opinione pubblica sia poco
critica, attenta ai suoi particolarsimi e molto influenzabile da TV e
giornali. Alla fin fine coloro che si trovano in difficoltà sono meno
degli altri, non hanno potere contrattuale e possono solamente
augurarsi comprensione. Vorrei che un po' alla volta i
cittadini si rendessero conto che il buon andamento dei nostri Comuni,
delle Regioni e dello Stato dipendono da ognuno di
noi: amministratori e governanti sono stati votati da
noi e mediamente abbiamo accettato che non ci siano le preferenze sulla
scheda elettorale permettendo ai partiti di far eleggere persone
discutibili.
Euro
e
Quorum
In una sua intervista Grillo che fa risalire principalmente all'EURO la
buona economia della Germania e la causa della nostra involuzione. Non
condivido questa analisi. Per quanto ne so io la causa sta piuttosto
nella sciagurata nostra gestione della cosa pubblica e la mancanza di
coscienza civile di molti cittadini. In ogni caso un referendum è
sempre salutare per una corretta democrazia e ... senza quorum.
Per
evitare che succedano gli esodi di migliaia
di persone nell'Africa e un po' in tutto il mondo per me è sempre
valido il monito del compianto presidente della repubblica Sandro
Pertini nel discorso di insediamento del 1978: “Svuotate gli arsenali,
riempite i granai!”.
Ma qualcuno dirà e il PIL e il nostro benessere che abbiamo raggiunto?
La verità è che siamo solidali a parole e partecipi con qualche
iniziativa
privata, per il resto non c'è un opinione pubblica attiva che faccia
sapere ai governanti di escludere l'uso
della guerra per quelle che chiamano operazioni umanitarie ed
esportazione della democrazia.
Non basteranno le armi a eliminare il
terrorismo
Non
capisco noi e i nostri politici. Di
fronte all'aggravarsi dell'esodo
dall'Africa di migliaia di migranti la risposta più istintiva e
"interessata per qualcuno" è quella di maggiore intervento con armi o
con embarghi che alla fine colpiscono i poveri. Partendo da Alex
Zanotelli,
ora anche altri prevedonoche il fenomeno sarà
in crescendo da qui a vent'anni a causa della povertà più che
dalle guerre interne e umanitarie. Accanto al bimbo di Kobane divenuto
simbolo di una realtà che mostra una società senza cuore, ce ne sono
stati a migliaia un po' dappertutto dove si propongono interventi
armati per far progredire il mondo, Sono stati episodi del genere e
continueranno ad esserci. Aprirsi all'accoglienza, alla solidarietà.
alla giustizia sociale, alla comprensione e al dialogo, abbandonando la
chimera della crescita continua e la competizione a ogni costo che
lascia numerose vittime indifese, per me sarebbe la strada da
intraprendere.
Pare di rivivere le paure e le catastofiche previsioni per
l'inquinamento dell'atmosfera che non convincono i governanti a
prendere misure drastiche di diminuzione di consumo di energia e la
capacità dei cittadini di vivere con sobrietà anche se si è coscienti
di mettere in pericolo la vita sulla terra, il nostro piccolo mondo.
Il
papa oggi ha parlato di pregare
per questi problemi; sono d'accordo se pregare significa impegnarci a
soccorrere chi è in bisogno, aprisrsi agli altri in spirito di verità e
giustizia. L'ottimismo non è facile da mantenere, ma ci spero.
Francia, Regno Unito e Israele, nazioni dotate di armamenti atomici,
vedono sempre la soluzione nell'uso delle tecnologie di individuazione
di bersagli e i bombardamenti dall'alto. Per mantenere il loro potere e
benessere, chiudono gli occhi su quelli che soccombono, non praticano
altri modi per circoscrivere e bloccacre il fenomeno terroristico. Per
loro, penso, aiutare le popolazioni in difficoltà deve avere un suo
ritorno economico. Mi fa piacere che Germania e Italia non seguano
queste linee di intervento armato. Spero che sappiano resistere alle
spinte perché alla fine di accodino.
L'inizio
settembre è caratterizzato dalle strazianti e dolorose
cronache dei migranti. Si susseguono i servizi giornalistici. Tuttavia
a me pare che i media non ci stiano presentino un quadro completo del
fenomeno:
la situazione giornaliera delle famiglie nelle terre di conflitto,
l'indicazione delle probabili sue cause, dei modi possibili di
intervenire. Le
opinioni in merito sono disparate. Ci si chiede poi: Perché assistere
i
profughi a causa
delle guerre guerra e non gli altri quelli che che scappano dalla fame
o dalle perseczioni? in conclusione siamo portati a credere che il solo
modo di fermare le guerre
sia l'uso del deterrente delle armi fino alla vittoria (quante
vittime comporterà?). Mi pare di aver sentito che la Germania è
indiretamente contenta dell'arrivo di profughi da integrare per
incrementare la forza lavoro che altrimenti vi scarseggerebbe. A me
viene da pensare che più persone se ne vanno, che so io?, dall'Africa,
tanto più facile sarà lo sfruttamento senza i problemi umanitari verso
le popolazioni di quel
continente. Qualche supposizione su chi fornisca le armi micidiali ai
ribelli e terroristi è
inquietante. Mi pare quasi di sentire quelle risa (così ci è stato
fatto sapere) delle persone che gioivano per il terremoto dell'Aquila.
Assad,
Americani, Russi, Europei o altri fanno la guerra armata
all'ISIS a causa della crudeltà nell'imporre la loro presenza come
nuovo
stato del Medio Oriente. L'esito sicuro di questa e di ogni
guerra è la sicura morte di grandi numeri di persone e
distruzioni materiali di abitazioni e campagna. Se ci
battiamo per l'abolizione della pena di morte da punto di vista
giuridico, tanto più dovremmo batterci per l'abbandono della scelta
della guerra fra popoli. Mi pare di aver sentito che la signora Hillary
Clinton è contro l'abolizione della pena di morte. Allora si spiega
tutto,: va bene anche fare la guerra per i propri interessi (altro che
amore per la democrazia).
Non capisco perché il Vaticano voglia intervenire sul caso Roma con
parole che vogliono dire tutto e niente. La chiesa è meglio che non
mandi messaggi politici a singole situazione che dall'esterno possono
essere travisate: si ricordi di essere cattolica e universale e di
parlare alle coscienze, non alle "autorità" per le quali invita spesso
a pregare perché siano oneste e premurose dei poveri con esiti a dir
poco fallimentari. In democrazia è meglio pregare perché le persone
sappiano sceglierle i loro rappresentanti in base alla volontà di
promuovere il bene comune.
Il terrorismo porta distruzione e
paura all'interno della nostra civiltà
Con
profondo dolore e sgomento ho seguito il racconto del temuto e
prevedibile assalto dei furiosi nuclei legati all'Isis. Questa
sofferenza morale lo provo per tutte le morti violente decise dall'uomo
in ogni parte del mondo. Esprimo compianto e condivisione per le morti
e una preghiera per le famiglie colpite dall'atroce atto terroristico;
mi costa poco. Non mi soffermo su analisi dei perché, di cosa sia
frutto o colpa questo ripetersi di atti criminosi, non ho la competenza
ma solo sensazioni. Continuo a credere che la guerra e le armi non
gioveranno molto ricordando le parole di papa Woytila "Mai più guerre"
e di papa Francesco che ci invitava a sostituire la constatazione di
"Homo homini lupus" con la riflessione sull' "Ecce Homo".
Perchè
il mondo è in guerra? Gli interessi coinvolti nelle
attività belliche
sono elevate e così i governanti, che parlano di pace, di solidarietà,
di azioni umanitarie, nei fatti ascoltano le esigenze che portano a
usare direttamente o indirettamente le armi distruttive. I cittadini
che credono nella sincerità e coerenza sono pochi e inascoltati.
Naturalmente i crocifissi, simbolo della cristianità non dovrebbero
disturbare nessuno, neppure i musulmani, né atei. La contraddizione c'è
quando da una parte capi di stato cristiani per rivalutarsi davanti ai
loro cittadini parlano di risposte belliche inflessibili, e implacabili
come vendetta (legge del dente per dente della bibbia dell'antico
testamento) e a Roma si apre il Concilio Vaticano della misericordia
che rispecchia il motivo della venuta di Cristo in terra per modificare
la legge del taglione del suo popolo fin allora in "porgi l'altra
guancia. Non capisco di quali valori cristiani parlano.
Papa Francesco missionario di pace
Il
papa Francesco a Nairobi mi fa pensare a Korococio e a padre Alex
Zanotelli. Questi, dopo essere stato in qualche modo
emarginato dalla
curia vaticana, parla in questi giorni a TV2000. Questa è il resoconto
della sua presenza.
“Il cuore del ministero di Papa Francesco è la richiesta di una Chiesa
povera per i poveri, che cammina con la gente. La tentazione del potere
per la Chiesa è enorme, anche la vita religiosa tende a imborghesirsi,
si tende invece a fare dei religiosi una piccola elite, in Africa come
in Europa”. Sono parole di padre Alex Zanotelli, uno dei “profeti
scomodi” della Chiesa Italiana, che ha commentato oggi il viaggio d
Papa Francesco a TV 2000, l’emittente della Cei. Il religioso fu
allontanato dalla direzione di Nigrizia per la sua denuncia della
politica italiana a favore della produzione e del commercio delle armi,
un grido che ha anticipato di circa 30 anni le posizioni di Papa
Francesco su questo tema. Missionario comboniano, Zanotelli ha
trascorso due decenni proprio a Nairobi, nella baraccopoli di
Korogocho, prima di rientrare in Italia per ragioni di salute. La sua
presenza a TV2000 è il segno di un grande cambiamento voluto dal Papa e
dal segretario Cei Nunzio Galantino.
Cambiare si può con politiche di umana
comprensione
Onore ai personaggi che hanno vinto il Nobel alternativo per aver
indicato un possibile nuovo modo dei rapporti fra le nazioni senza
guerre e con profondo rispetto dell'ambiente. Ai cittadini del mondo
dovrebbe essere evidente la crudeltà e inutilità della guerra e che la
rincorsa al miglioramento del proprio PIL in ultima analisi
causa le guerre, ma continuano a permettere ai loro governanti che sono
eletti e rieletti da essi col compito di dimostrare le loro strategie
per la supremazia o alleanze coi forti ai quali si affidano per
migliorare le proprie condizioni anche scapito di chi muore e soccombe.
Regna molta indifferenza pratica per sentirci tutti fratelli
rispettando le nostre differenze esistenti fra le culture e si tende
piuttosto a chiuderci in noi stessi. Mi pare che gran parte dei
cittadini si sentano più sudditi che depositari del potere della
propria società democratica e deleghino al proprio "principe", al
proprio "capo" il loro benessere. Non certo Gino Strada e gli altri
premiati del Right Livelihood Award: due canadesi e una ugandese.
I
due grandi argomenti di questo periodo: il terrorismo e la conferenza
sui cambiamenti climatici di Parigi. Il secondo ha perso l'urgenza che
meriterebbe, ma il primo è argomento continuo e insistente di tutti i
media. Sembra di essere piombati nella guerra a nostra insaputa.
Il
problema più grave per porre rimedio al riscaldamento mi par di capire
è quello degli enormi stanziamenti di denaro che comporterebbe. Ho
pensato: se utilizzassimo le ingente risorse che dedichiamo alle guerre
"difensive" e alla fabbricazione di armi in modo diverso, ad esempio a
finanziare le fonti di energie rinnovabili, e all'energia pulita non
sarebbe una scelta migliore? Potrebbe creare più posti di lavoro, meno
morti e un migliore avvenire di chi viene dopo di noi. È tempo
di Natale e tutti vanno alla guerra. Non ci resta che pregare e porre
fiducia nel giubileo della misericordia per un cambiamento di
prospettive: dalla paura all'amicizia.
Altro argomento discusso con l'avvicinarsi del Natale e le sue
tradizioni. Sì
al crocifisso, sì al presepe, si all'accoglienza, sì alla solidarietà,
si alla comprensione e al dialogo, all'egoismo e
all'uso delle armi. I primi due sì senza il resto non non riflettono il
contenuto del Vangelo di Cristo da cui viene la cultura cristiana.
I disfattisti o oppositori o
...
Posso
anche essere d'accordo che "Il Fatto quotidiano" sia un giornale
schierato non a favore del Governo Renzi e penso che Renzi come
segretario di partito ha piena facoltà di criticarlo e osteggiarlo
accanitamento. Ma Renzi è anche il presidente del Consiglio di tutti
gli italiani a favore o contro. Con i suoi interventi sualla stampa ci
fa capire il suo concetto di democrazia e libertà di espressione che si
augura nella sua visione salvifica dell'Italia.
I partiti fanno le loro lotte per il "potere" suppongo, anche contro i
giornali e la stampa od altro, il governo però dovrebbe lavorare per
evitare che ci siano i cosi detti "disfattisti", una categoria per
qualcuno assimilabile quasi a quella dei terroristi. Sono normali i
punti di vista diversi in una democrazia con libertà di espressione. Il
verbo poi debellare non mi piace.
Alle volte Renzi fa delle leggi interesssanti, che suonano bene. Poi
nella pratica, dubito che abbia già in testa di aggirarle. Pagano le
belle parole esplicite ed anche le eccezioni a queste belle leggi che
si fanno abbastanza di nascosto. Del resto cose dette e contadette
entro breve tempo fanno parte di una strategia di questo governo che
non sa cosa sia la sincerità e la coerenza tra il dire e il fare.
Cosa è terrorismo?
Gravi le conseguenze degli attacchi aerei russi (mirati) e giustamente
segnalati da Amnesty international. Ricordo che bombe, dal settembre
scorso, ne sono state lanciate da tanti altri stati e continuano la
loro opera di distruzione anche in questi giorni con rinnovato vigore.
Mi domando se queste morti e distruzioni vengano fatte nel rispetto
delle regole internazionali. Non mi interessa saperlo; soltanto invoco
che si smetta di "dialogare" a suon di bombe.
Alle volte penso: "Che vuol dire terrorismo?". Leggo oggi: "Siria, capo
Hezbollah ucciso in un raid aereo israeliano a Damasco". Forse anche
questo è un atto terroristico? Non so darmi una risposta. Sicuramente è
una atto di distruzione e morte.
Natale 2015
Un
crudo aspetto del Natale 2015: nelle Filippine terroristi si
accaniscono prendendo di mire i cristiani, l'America comunica che sono
stati lanciati 17 attacchi di bombardieri.
Tutto il fervore di buoni propositi del Natale non ha concesso alcuna
tregua alle attrocita: almeno gli occidentali potevano permetterselo di
concedere una sospensione delle operazioni militari.
Quando, studiandpo negli anni cinquanta, venivo a conoscere l'esistenza
della guerra dei
trent'anni ero quasi sconvolto perché mi era sembrata
lunga la II guerra mondiale vissuta da bambino, come pure quella che
era
ancora viva nel ricordo della I guerra Mondiale. Poi la storia ci dice
che ci fu anche un periodo di lotte detto della guerra dei cent'anni,
cosa che oramia si pensava non più ripetibili. Invece per il medio
oriente, in particolare per la Palestina questo perdurare di lette
armate è cosa che si vive quotidianamente e, a causa degli attentati
terroristici, la sensazione, conoscenza di essere in guerra ò presente
e viva. Come si fa ancora credere che l'uso delle armi possa risolvere
i problemi dell'unamità per una vita che rispecchi i diritti dell'uomo?
E Germani ed Italia di sono accodate all'uso delle armi.
Difesa delle libertà o
spartizione di
territori?
Leggo:
"Isis, la strategia confusa delle grandi potenze e
gli interessi per
creare staterelli fedeli sulle macerie di Iraq e Siria".
Da questo articolo del Fatto Qutidiano pare
che l'Italia sia esclusa da zone di influenza nel Medio Oriente. E
sì che il governo si da da fare per avere in quei luoghi la sua
presenza
militare-didattica. Forse l'Italia sara ricambiata da ingerenze o
incarichi in Libia dove il
nostro ricordo non entusiasma i libici. Siamo una grande potenza o no?
Non è che mi interessi, Vorrei che l'Italia desse l'esempio e si
ritirasse da tutte le guerre umanitarie e di esportazione di
democrazia.
Buon 2016. Ma già oggi, 3 gennaio, sembra che non sia cominciato bene: lotte e scontri.
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