Serata dell'8 agosto 2013
Scavi archeologici a San Martino  

Confermata l'importanza del sito archeologico di  Vervò

Giovedì sera e venerdì mattina sono stati due momenti di buona comunicazione sull’andamento degli scavi al dosso di San Martino. Era un intervento atteso da molto tempo: la dottoressa Lorenza Edrizzi, sovrintendente per i beni architettonici e archeologici della Provincia di Trento, ci ha offerto un’esauriente esposizione di quanto finora è stato messo in luce. Il tutto era corredato da varie schermate di immagini sulla situazione degli scavi e ognuno, interessato ai modi di vivere del passato qui da noi come altrove nella valle, ha potuto capire l’importanza archeologica del sito di san Martino.

Fibula a forma di pavone

Gli attuali segni tangibili di strutture murarie, focolari, resti carbonizzati, di oggetti ornamentali, brocche, monete, di molte sepolture passati al vaglio di verifiche scentifiche per la datazione confermano quanto era stato descritto dai ricercatori dei secoli precedenti riguardo alle persone che vissero in questo posto da prima di Cristo al XII secolo d. C.. Le tombe in alto ci portano almeno al XIII secolo.

Resti di abitazione romana con focolare       fucile da tiro
Resti di edificio romano a Ovest del colle      -       a Est (2) muri con malta, 3 (muri a secco

Lapide Per quanto riguarda la presenza di una fortificazione romana con relativa guarnigione, che era stata data quasi certa nel passato, non ci sono conferme anche se è accerata la presenza di famiglie di veterani romani assieme alle persone autoctone. La leggenda di Giulia, nipote dell’imperatore Ottaviano Augusto relegata in questa nostra località periferica è … da raccontare come leggenda appunto. (accanto Giulia minore)

Mi aspettavo una maggiore presenza di persone alla conferenza, specialmente di Vervò.

Visita al sito del mattino seguente

Il mattino seguente un nutrito gruppo si è trovato puntuale alle dieci e trenta sul luogo degli scavi. Ha potuto vedere i ricercatori all’opera sull’ampia zona di scavi e comprendere meglio l’esposizione del giorno prima osservando direttamente quanto sentito. La dottoressa passò in rassegna ciò che è stato scoperto negli ultimi due anni di scavi.

Le numerose persone presenti seguivano con vivo interesse e stupore.

Resti di abitazione romana con focolare       fucile da tiro
     Ampia costruzione con vari locali          -       Fossa con resti carbonizzati, possibile cisterna

Colpirono in particolare due soglie in pietra e i resti di muri seminterrati che costituivano nucleo abitativo di un centinaio di metri quadrati con vari locali. È stato indicato un possibile locale cisterna per l’approviggionamento di acqua che rende più comprensibile la presenza stabile in questa località delle generazioni che si susseguirono da mille anni prima di Cristo fino al medioevo.

base di portale       resti anneriti e cisterna
     Soglia di porta a due battenti     -       Zona centrale in fase di ricerca

La collinetta artificiale che si alza sullo sperone roccioso sembra fatta con materiali di riporto e costruzioni.

Al limite est della collinetta si è visto un possente muro di difesa costruito con tecnica a sacco che raggiunge anche 7 metri di larghezza: oltre le pietre del posto si notano anche sassi di granito. Il maestro Francesco Gottardi aveva scoperto l'inizio di un simile robusto muro all'estremità Ovest del colle.

muro_di_difesa       stratificazioni
     Enorme muro difensivo sul lato nord      -       Stratificazioni con reperti del neolitico

A Sud Ovest è stato fatto notare l’edificio retico con i fori per ancorare la struttura in legno che risale al secolo V o IV a. C.. Si ritiene sia stato un locale di riunioni distrutto da un incendio. Mancava il focolare, c’erano i resti della porta e la sua maniglia retica in bronzo, un’asta metallica ad arpione “sgranfion” usata per raccogliere la carne bollita e due brocche fuse di bronzo per mescere il vino, con ansa, borchie e decorazioni di uccelli acquatici fatte da artigiani locali.

scavi apicali       locale con sedia
     Parte apicale dove erano le tombe recenti          -       Locale con panca di muro a Ovest

Alcune considerazioni

Il sito archeologico di Vervò è ritenuto di sicura importanza e, compatibilmente con le scarse risorse economiche, sarà portato avanti nel tempo. Data la delicatezza di scavi a cielo aperto, nell’immediato non sarà possibile avere una fruibilità di visita a quanto messo in luce. Comprendo benissimo. Tuttavia mi farebbe piacere se le relazioni tenute a Vervò e i risultati parziali che si stanno ottenendo corredati da qualche fotografia potessero essere messe in visione a chi si interessa a questo filone culturale tramite internet utilizzando il sito del comune di Vervò o il portale “www.trentinocultura.net”. Spiace che molte persone pensino alle ricerche archeologiche come spreco di denaro: con una migliore informazione potrebbero essere meglio comprese per il valore in sé, oltre che per scopi economici- turistici. Per informazioni sugli scavi archeologici di adesso e del passato pubblicate su questo sito ecco i link:
Scavi archeologici al dosso di san Martino
Sviluppi interessanti degli scavi: agosto 2011
Capitolo terzo: reperti archeologicii

Il capitolo terzo del libro su Vervò “REPERTI ARCHEOLOGICI DI VERVÒ” porta le notizie disponibili prima dei recenti scavi riferite dal Professor Nicoletti Giustino e il maestro Francesco Gottardi.


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