Il sito archeologico che sorge attorno al colle di San Martino, integrato nel parco all'esterno del complesso cimiteriale omonimo, è stato completato nel mese di ottobre, senza inaugurazione a causa della pandemia. Ora si può fare un semplice passeggiata seguendo i percorsi che permettono di osservare da vicino le varie zone con gli edifici degli antichi abitatori di quest'area già da tempo nota per il corposo ritrovamento di lapidi romane e del suo presunto "castello". I pannelli lungo il percorso aiutano a capire la vita di questi antenati. Anche chi era scettico ora si ricrede è apprezza questa importante realizzazione. In questi anni avevo scattato varie foto che documentano le varie fase di scavi e ricerche. In questo documento propongo una galleria di immagini dei lavori che si sono succeduti, anno dopo anno, dal 2008 al 2020. Oltre ai reperti e manufatti del periodo di Roma imperiale sono stati molto importanti quelli che comprovano la presenza di un villaggio retico tra la metà del V e il IV secolo a.C., che fu abbandonato a causa di un violento incendio, e di varie tombe e sepolture di varie epoche dislocate dell'area fino al XII/XIII d..
Anno 2008: inizio scavi sul lato ovest La scarpata a monte del viottolo di accesso al parco di San Martino e al cimitero mostrava i resti di un antico muro legato con malta che faceva pensare a un rudere del "castello romano". Le ricerche da parte della Sovrintendenza ai beni archeologici della provincia di Trento del 2008 iniziarono in quel punto e portarono all'accertamento della presenza di mura e la traccia di un pavimento in battuto di calce risalente al IV sec. d.C.. Verso il culmine del dosso furono riportati alla luce strutture di edifici con muri di pietra, pavimenti, resti carboniosi che risalgono agli anni 1000/1200 d.C.. In quell'area furono rinvenute varie tombe con scheletri che testimoniano l'utilizzo come zona cimiteriale fra il 1200 e il 1300. Cliccare per ingrandire le miniature e per chiuderle c'è "close" nell'angolo in basso a destra.
Anno 2009: le ricerche sul crinale si estendono al piano Nelle immagini seguenti si colgono alcuni momenti di lavoro per riportare alla luce i resti murari lungo il crinale e sul culmine del dosso. Il lavoro è impegnativo e si delineano le strutture abitative e modi di vita degli abitatori nel periodo fra gli anni 1000/1200 d.C.. Una sezione delle ricerche si porta nel prato a sud con un sondaggio in profondità. Dai reperti e dalla stratificazione messa in mostra fu stabilito che la presenza dell'uomo al dosso di San Martino risale ai tempi della tarda età del bronzo, se non prima, e che si succedettero gruppi sociali fino al 1200 dopo Cristo.
Anno 2010: Si ricerca su vari fronti Continuarono lavori di consolidamento sul fianco ovest. Alla base del colle le ricerche rivelarono un'ampia zona di edifici quadrangolari con piani seminterrati e resti carbonizzati. Sul fianco nord del colle fu accertata la presenza di un lungo tratto di possente muraglione a sacco di epoca preistorica, che presumibilmente si allungava alle due estremità come cinta di difesa. Continuarono le ricerche di reperti nella zona di sondaggio con stratificazione.
Anno 2012: Prosecuzione dei lavori La Sovrintendenza Provinciale ritenne di grande valore il sito archeologico di San Martino e, dopo un anno di pausa, decise di riprendere i lavori con propri finanziamenti. Furono approfondite le ricerche nell'area di edifici romani riferibile al periodo imperiale e quelli sul crinale. Si procedette allo sterro sul lato Est rinvenendo nuove tipologie di edifici di un villaggio retico risalente fra la metà del secolo V e il IV a.C..
Anno 2013: presentazione con visita guidata Nell'anno 2013 i lavori di ricerca archeologica al Doss di San Martino ripresero in giugno. L'otto agosto la dottoressa Lorenza Edrizzi, sovrintendente per i beni architettonici e archeologici della Provincia di Trento, espose alla popolazione quanto era stato messo in luce. Il mattino seguente la dottoressa guidò un buon gruppo di persone sul luogo degli scavi passando in rassegna ciò che era stato scoperto negli ultimi due anni di scavi. Le foto che seguono mostrano la situazione dei rinvenimenti.
Anno 2016: Riprendono le ricerche La Sovrintendenza ai Beni Archeologici della Provincia di Trento, con nuovi stanziamenti, riprende i lavori di scavo e ricerca. Tolti i teloni di protezione da gran parte del sito, il lavoro procede nello sviluppo e perfezionamento di quando portato alla luce negli anni precedenti. La parte più a Est rimane in attesa con le coperture al loro posto.
Anno 2017: Consolidamento delle murature e ripulitura In questa fase dei lavori al sito archeologico si migliora la solidità al complesso di locali riportati alla luce nel corso degli scavi. Continuano pure i sondaggi a Sud dove furono rinvenuti i reperti più antichi e varie sepolture con corredo di ornamenti e accessori, spille,orecchini ed anelli in bronzo esposti al Museo Retico di Sanzeno
Anno 2018: Costruzione di un modello di casa retica Nel corso di quest'anno viene deciso di interrare l'area a Sud per conservarla per successive ricerche. Si lavora invece a rendere visitabile il sito con sistemazioni del terreno attorno alla zona archeologica. Nell'area a levante sorge una struttura in legno con pali inseriti in rientranze delle murature perimetrali che ricostruisce il tipo di abitazione retica.
Anno 2019: Lavori di completamento Prosegue l'allestimento del parco archeologico curando le rampe di contorno, la sistemazione del terreno con le tracce dei percorsi di visita. Permane la recinzione che non permette ancora l'accesso libero.
Qualche considerazione personale Inutile dire che mi ha fatto molto piacere che sia giunto a un primo punto fermo questo progetto di indagine archeologica al dosso di San Martino e che ora sia data l'occasione a tutti di potere visitare questo museo all'aperto liberamente. Sarà una nuova attrattiva per chi percorre il tratto n° 6 - Sentiero Romano - dei Percorsi d'Anaunia, nuovo interesse che si aggiunge alla possibilità di osservare l'adiacente antica chiesa di San Martino con campanile romanico e cappella votiva dei Santi Fabiano e Sebastiano situata all'estremità dell' incantevole sperone di roccia, alto sul rio Pongaiola. Ora il quadro storico si è definito. Dispiace forse non aver trovato conferma che il Castrum Vervassium fosse quella postazione fortificata dei Romani di rilievo; gli scavi hanno chiarito che il termine castrum è da intendersi come di abitato su altura ben salda e protetta. Nell'area più esterna a Sud, ora ricoperta, pare che ci si riprometta di approfondire la ricerca di nuovi reperti e tracce del passato. Per la conservazione dei manufatti è stato necessario consolidare i muri a secco o legati con malta al fine di proteggerli dalle intemperie. Nel rivedere le varie immagini dal lontano 2008 provo un non so che di nostalgia dei rustici muri che via via riaffioravano, le fosse, i resti carbonizzati, i seminterrati. Anche per questo motivo ho voluto preparare la storia per immagini degli scavi al Dosso di San Martino. Buona visita. Testi e foto di Piergiorgio Comai E-mail: p_comai@alice.it |