Un artista trentino poco conosciuto:
breve biografia e opere pittoriche


facciata chiesa

Affresco del Buon Pastore nella lunetta sopra il portale maggiore

Madonna Laico


La chiesa parrocchiale di Sant’Agnese di Tres è stata decorata in periodi distinti dal abile pittore di Aldeno Metodio Ottolini. Durante la Seconda Guerra Mondiale era sfollato a Tres; eseguì l’ampia pittura murale dell’abside nel 1944. Lasciò nel paese un alone di simpatia per la sua semplicità. Parecchie persone di Tres e dei paesi vicini ebbero l’opportunità di comperare dal pittore tele con l’immagine della Madonna, altri soggetti religiosi o paesaggistici, nature morte, dipinti con gusto e nitidezza. Un quadro ad olio su tela di una dolce Madonna è stato acquistato anche da mia zia Anna per collocarlo nella camera, sopra il letto. Era il 1949 quando ancora Metodio, pare, risiedesse ancora a Tres, Ho pensato di approfondire la conoscenza della vita e delle opere di questo laborioso pittore trentino di cui si sono quasi perse le tracce benché le sue opere siano state numerose.



Le tappe della sua vita


  Metodio Ottolini nacque ad Aldeno il 29 febbraio 1882 nell’edificio nr. 14 di piazza Garibaldi. Il padre era Livio (13.04.1857 – 19.04.1947), sarto sacrestano e musicista dilettante. La madre era Maria Maule di Calliano (31.01.62 – 31.07.1924). Primogenito di 12 fratelli, crebbe nelle il pittoreristrettezza del tempo e per il progressivo allargarsi della famiglia. Durante gli otto anni di scuola dimostrò predisposizione al disegno e alle arti figurative. Al termine della scuola in paese (1896) il maestro consigliò a Metodio e a un suo compagno, Roberto Bonatti di proseguire gli studi. I genitori non assecondarono l’interesse del figlio alla pittura e lo iscrissero alla Scuola Industriale di Trento che formava operai scalpellini e ornatisti per l’architettura. Dopo tre anni di corso il nonno Gabriele, assicurando il suo aiuto finanziario, riuscì a convincere la famiglia, a iscriverlo alla Accademia delle Belle Arti di Venezia.

Nell’autunno del 1899 si trasferì a Venezia dove ebbe come maestro il prof. Vincenzo Rinaldo Architetto e designer. Superati due anni di corso a Venezia, nel 1901 si trasferì a Parma frequentando l’Accademia parmense di Belle Arti per completare i suoi studi di pittura. Qui fu allievo del prof. Cecrope Barilli, abile decoratore, in quel tempo direttore dell’accademia. Convinto delle eccellenti doti per la pittura del figlio, il papà Livio si adoperò per avere dei finanziamenti dalla Giunta Provinciale del Tirolo e ottenne aiuti finanziari da mecenati e 200 corone dal S. A. serenissima l’arciduca Eugenio.

Nel 1903 Metodio dovette interrompere gli Studi per il periodo di ferma militare di tre anni nel corpo dei Tiroler Kaiserjäger di stanza a Salisburgo. Teneva la corrispondenza con la famiglia. Dimostrando una delicata vena poetica e abilità nel decorare lo scritto con eleganti motivi floreali, nell’aprile 1906 dedicò un bel sonetto ai suoi genitori, Livio e Maria, in occasione del 25 anniversario del matrimonio. Dopo 1l congedo dalla ferma militare nel 1906, completò i suoi studi all’Accademia delle Belle arti di Firenze sotto la guida del maestro Arturo Calosci.

Raggiunto lo scopo di essere pittore accademico, l’undici maggio 1911 prese in sposa Corina Anzelini nella chiesa di san Marco Vecchio a Firenze. Corina era vedova di Giovanni Simoni di Vervò e aveva due figli. Rimasi sorpreso da questa notizia.

Da mie ricerche ho trovato che Simoni Giovanni - esteso Arturo Maria Giovanni Battista – era nato a Vervò il 23/08/1866 e morì a Milano il 28/12/1908; questi era sposato con Corina Anzelini da cui ebbe due figli: Edvige Candida nata a Milano il 02/05/1900 e Ettore, ritengo pure nato a Milano. La famiglia Simoni (i Predozzi dal nome di Prosdocimo, uno degli avi) abitava nella casa signorile che si affaccia sulla piazza Centrale di Vervò; i suoi componenti erano quasi sempre via dal paese perché medici o, in ogni caso, laureati. Sicuramente Metodio conosceva Ottone Simoni (Giovanni Battista Vigilio Maria), medico, cognato di Corina. Nella primavera del 1914 li ritroviamo a Vervò in occasione della restaurazione della Via Crucis a monte della stradina che porta al cimitero A questo punto, ancora giovane, Metodio decorò la cappella mortuaria il pittoredi San Martino con una suggestiva deposizione (XIV stazione della Via Crucis, detta anche il Sepolcro). Nello stesso anno passò poi al vicino paese di Tres e fu l’autore dell’affresco del “Buon Pastore”, nella lunetta sopra il portale maggiore.


Un momento difficile della sua vita fu il periodo della Prima Guerra Mondiale

Nel 1914 fu richiamato al servizio militare nel suo corpo dei Tiroler Kaiserjäger di stanza a Salisburgo e inviato al fronte. Dopo essere stato ferito gravemente al braccio sinistro, trascorse la convalescenza all’ospedale di Vienna in via Mariahilferstrasse. Un bell’articolo pubblicato sul Corriere dell’Alto Adige, 18 novembre 2015 del dott. Pancheri Roberto parla di questo periodo: Il titolo è “Ottolini, pittore soldato” . Anche la moglie Corina aveva dovuto abbandonare Trento con i due figli e si trovava profuga a Gnigl presso Salisburgo. Metodio le scrive una lettera per darle coraggio chiudendola con “… ti ricordo che il tutto tuo per sempre affezionato sposo Metodio. Tanti saluti e baci a te e ai nostri cari figli.” Da questa lettera affettuosa e preoccupata si capisce che nel settembre 1915 erano vivi i due figli. In seguito fu spostato in una struttura per soldati convalescenti ad Attnang- Puchheim Alta Austria. Il 21 dicembre del 1917 il suo amico don Vittorio dall’abbazia Schlägl rispose agli auguri di Buon Natale, contraccambiando e invitandolo a passarli a Corina e al “figlio” (forse la figlia Edvige era deceduta). Lo informa poi che don Less ha visto Corina e che sta bene. Anche questo periodo continuò a dipingere e realizzò alcuni dei suoi migliori lavori pur soffrendo per la ferita la braccio sinistro con non lo lasciò durante il corso della vita.


Le numerose opere di Metodio Ottolini, pittore accademico


Per ricordare e rintracciare le opere del Pittore Metodio OttoliniMeano mi sono servito di una lista di chiese decorate  e di quadri della Via Crucis realizzati compilata dallo stesso. La sua produzione pittorica era incominciò già nel 1908/09 nella decorazione di una delle chiese di Lavis.

Nel 1912 ottiene una commissione per la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Meano: è opera sua la decorazione del soffitto del presbiterio con il dipinto della Madonna con Bambino e “I Quattro Evangelisti”, Matteo, Luca, Marco, Giovanni,


L’anno successivo decorò il soffitto a vela della sagrestia di Aldeno, suo paese natale, con Gesù e gli apostoli fra i fanciulli “Lasciate che i pargoli vengano a me”,


In seguito, nel 1913, Metodio è a Ischia di Pergine per decorare l’interno della chiesa di Santo Stefano. Vi ritornerà nel 1937 per ulteriori decorazioni. (vedi foto della chiesa di Ischia).


Terminata la guerra la famiglia si riunì a Trento e l'Ottolini riprese il suo impegno di valido pittore per decorare la nuova chiesa parrocchiale di Tres.iniziando nell’anno 1919.


L’anno successivo dipinge nella chiesa di Santa Brigida a Romagnano. La chiesa presenta una suddivisione interna della navata in tre campate, coperte da volte a crociera sostenute da pilastri addossati, decorate da dipinti murali di Metodio.


La chiesa dei santi Pietro e Paolo di Terragnolo era stata lesionata durante la Prima Guerra Mondiale e fu necessario ricostruirla parzialmente. Nel 1920 l’Ottolini lavorò alle decorazioni della navata e portò a termine anche i 14 quadri della Via Crucis.


Nel 1922 eccolo di nuovo in val di Non, a Smarano, alla chiesa di Santa Maria Assunta. La decorazione ad affresco è opera di Metodio Ottolini: Adorazione dei pastori e Resurrezione di Cristo sulle pareti del presbiterio, il Trionfo di Cristo e i quattro Evangelisti sulla volta del presbiterio, il Buon Pastore sulla volta della navata, santa Barbara, San Vigilio e le Virtù Cardinali sugli archi.


Nel 1923 il pittore Metodio Ottolini eseguì i riquadri a tempera ai lati della Chiesa dell' Annunciazione di Maria di Rango nel Bleggio Superiore, uno degli antichi borghi d’Italia.


Nel 1923 l’artista, poi, si porta a Castel Condino per la decorazione della Chiesa di San Giorgio.


La sua intensa attività continua e l’anno 1924 si reca a Fiavé nel Bleggio per decorare la chiesa della Immacolata e dei Santi Fabiano e Sebastiano. Le pitture nella volta dell’abside sono opera di Metodio Ottolini: esse rappresentano il Buon Pastore, i quattro Evangelisti e dodici pecore simboleggianti gli apostoli. Poi, nelle contro facciate, ha dipinto l’affresco raffigurante S. Cecilia il dipinto raffigurante S. Giovanni Battista. Inoltre nella chiesa è presente un suo quadro, olio su tela, raffigurante il Sacro Cuore di Gesù che risale al 1904 (da “San Sebastiano e la Comunità di Fiavé” di Graziano Riccadonna Ivana Franceschi.)


L’anno successivo,1925, si portò a Bondo ed eseguì la decorazione pittorica della volta del presbiterio della seicentesca chiesa di Santa Barbara. Dopo la costruzione di una nuova chiesa

la vecchia è diventata un centro di esposizione d’arte, lo "Smart di Bondo".



Sempre in questo anno salì a Bolentina, in Val di Sole. Gli era stato affidato l’incarico di realizzare una nuova decorazione dell’interno della chiesa di Santa Maria Maddalena al Monte, San Valentino; infatti, le pitture murali della volta dell’aula sono di Metodio Ottolini (1925).


Su incarico della Parrocchia di Carbonare (TN) nel 1925 Metodio Ottolini esegue i quadri della Via Crucis per la chiesa di san Francesco d’Assisi.


Nel 1925 la parrocchia di del Cuore di Gesù di Sopramonte contatta Metodio per la decorazioni interna della chiesa. Egli vi lavora fino al 1926 per riprodurre sulle pareti sei grandi quadri.


Nel 1926 troviamo l’Ottolini al lavoro per la chiesa di sant'Antonio nel borgo di Magasa in Valvestino. Sopra la cantoria della chiesa, sul lato sinistro, risalta un suo affresco di una scena biblica.

Di lì passa a Gavazzo (Riva) e nel 1927 confeziona per la chiesa di San Rocco quattordici stampe oleografiche raffiguranti la Via Crucis e le dodici croci della consacrazione poste alle pareti della chiesa. (foto accanto)


Nel 1928 torna in Valvestino nel borgo di Bollone per alcune pitture murarie nella chiesa dedicata a San Michele Arcangelo.


Nello stesso anno è di nuovo in Val di Non per decorare l’interno della chiesa di santa Tecla di Malosco con affreschi. Le stazioni della Via Crucis all’interno sono opera di Matteo Lampi.


Lavora anche in val di Cembra a Capriana dove arriva nel 1928. Esegue la decorazione della chiesa di San Bartolomeo con gli affreschi dell'abside, del presbiterio e della navata. Questa è un’opera che è ritenuta di grande valore artistico; dapprima venne eseguita su otto tele di dimensioni ridotte dipinte utilizzando la tecnica ad acquerello e solo in un secondo momento vennero riportate sulle volte della chiesa. Le otto tele sono esposte nella sala consigliare del comune. Dal sito del Comune riporto la descrizione degli affreschi: “Le volte della chiesa sono completamente affrescate, guardando in alto è come perdersi in una scenografia senza tempo. Il pittore Metodio Ottolini (Aldeno1882-Trento1958) che affrescò le volte della chiesa nell’anno 1928, seppe dare al suo lavoro un'impronta iperrealista colma di simbolismi colti. I suoi santi, gli angeli, gli evangelisti prendono corpo e si stagliano chiari tra cieli limpidi e paesaggi di pace semplice e bucolica.”


La nota compilata dall’Ottolini sui suoi lavori pittorici delle chiese del Trentino indica che nell’anno 1930 era impegnato a Tret decorare la chiesa di Sant’Anna. Riguardo a questa chiesa ho letto un bell’articolo di Roberto Pancheri "Una chiesa di frontiera". che ne tratteggia le caratteristiche dopo i recenti restauri - Egli spiega che “sulle pareti interne della chiesa si dispiega una decorazione pittorica risalente alla prima metà del Novecento, di autore non ancora identificato”. Nel presbiterio sono raffigurati Sant’Anna con Maria Bambina sulla parete di destra e San Giuseppe con Gesù Bambino sulla parete di sinistra, mentre sulla parete laterale sinistra è dipinto il Sacro Cuore di Gesù. Nelle vele della volta compaiono i quattro Evangelisti, Santa Barbara e Sant’Antonio da Padova.” Io sono propenso a credere che l’autore di queste pitture sia Metodio Ottolini.


Nell’anno 1932, poi, in Val di Ledro completò le stazioni della Via Crucis per la chiesa di Sant’Antonio Abate di Biacesa, opera a olio su tela.


La dalla sua nota delle chiese decorate appare che nel 1932 era ad Amblar. La chiesa di San Vigilio mostra gli affreschi de Quattro Evangelisti e Redentore; non è documentato che siano opera dell’Ottolini. Invece sicuramente si può ammirare una sua opera nella Casa Endrici, la veduta del santuario di San Romedio, abbarbicato come un castello su di uno sperone roccioso in mezzo al verde dei boschi, dipinta da Metodio Ottolini (1882-1958) con la solita firma “M. 8lini”.


Sempre dalla nota dei propri lavori apprendiamo che nel 1932 era ancora in Valvestino, precisamente a Turano per la chiesa di San Rocco.


L’anno dopo da Sfruz arriva la commessa per affrescare l’interno della chiesa di Sant’Agata a un’unica navata. Così nel 1933 Metodio Ottolini riproduce nella volta della navata San Romedio, i tre Martiri Anauniesi e San Viglio, nell’abside il Ritrovamento della Croce", i Santi Pietro e Agata ed il sepolcro della Santa titolare.


Dalla sua nota delle chiese decorate dall’Ottolini ricaviamo che nel 1934 era occupato alla chiesa dei Santi Vigilio e Valentino di Vezzano.


Nel 1935 si recò a Montevaccino per affrescare la navata della chiesa di San Leonardo di Noblac con il dipinto del titolare genuflesso al cospetto di Gesù e, sulla facciata esterna, del Buon Pastore. In seguito, nel 1986, l’artista trentino prof. Delaidotti ha restaurato i due dipinti della Chiesa parrocchiale.


Nel 1935 eseguì una nuova decorazione alla chiesa di San Leonardo di Montesover".

 

Nel 1937 fu chiamato a Ischia (Pergine) per completare la decorazione della "chiesa di Santo Stefano" con notevoli affreschi.


L’anno successivo si porta a Grumes per decorare la chiesa di santa Lucia. Nel catino dell’abside ha raffigurato l’Eterno e papa Pio XI adorante. I Quattro Evangelisti occupano gli spicchi della cupola e sopra nella volta celeste le Virtù Morali: Prudenza, Fortezza, Giustizia e Temperanza. Ai lati trovano posto due grandi quadri della vita di Santa Lucia rispettivamente sulla porta di una casa romana e alle soglie di una catacomba. Sopra i due voltini di crociera è dipinto il viaggio di Gesù fra Giuseppe e Maria e l’incoronazione della Vergine Maria. Altre decorazione ai lati della navata. Sopra la cantoria all’ingresso ecco Santa Cecilia tra gli angeli" musicanti. Precedentemente, nel secolo XVIII, il pittore di Moena Valentino Rovisi aveva stupendamente affrescato la volta della navata con la Cacciata dei mercanti dal tempio, Cacciata degli angeli ribelli e la Trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor.


Dalla sua nota risulta che abbia dipinto le 14 stazioni della via crucis per la chiesa di Praso in val Daone nel 1939.


Seguendo le indicazioni della nel 1941 tornò in Val di Ledro a Molina di Ledro per una nuova Via Crucis o per ritoccare la precedente di Biacesa.


Come risulta da quanto detto fin qui Metodio Ottolini fu molto attivo quale decoratore di chiese nelle valli del Trentino ma per le Valli del Noce ebbe sempre un legame particolare. Nel periodo della seconda guerra mondiale si stabili a Tres con la moglie Corina e il figlio Ettore.


In questo periodo, per completare le decorazioni della chiesa parrocchiale di Sant’Agnese di Tres, decorò il fondo dell’abside col largo affresco del Trionfo di Sant'Agnese accolta in cielo da Dio Padre.


Nell’anno 1944 si recò pure a Pieve di Banale per decorare la chiesa di Santa Maria di Tavodo con pregevoli affreschi:che illustrano momenti della vita della Madonna e la sua Incoronazione in Cielo.


Nel 1947 decorò la volta della della sala della chiesa di San Marco Evangelista a Marco (Rovereto).


Nell'opuscolo a lui dedicato dal comune di Aldeno è ricordato che si recò a Favrio (Fiavé) per eseguire degli affreschi nella chiesa dedicata a San Biagio.


Di frequente lasciava la famiglia per le commesse di lavori di decorare le varie chiese ma, appena possibile, dipingeva i suoi quadri molto curati di soggetti floreali, di paesaggi, di Madonne, nature morte e ritratti. Dipinse quadri e pitture meno impegnative nei vari posti in cui si trovava, richiesti dalla popolazione del luogo, che gli servirono per sopperire a vitto e alloggio.

Quando Metodio Ottolini risiedeva a Tres, nel periodo della seconda guerra mondiale, si ricorda ancora che il figlio Ettore, andava nei paesi circostanti a proporre per l’acquisto i quadri  del padre. Quando passava a Vervò non mancava di passare in visita alla famiglia Simoni.

La moglie Corina morì in paese il 25 agosto 1945 e fu sepolta nel cimitero di Tres al Doss. Più tardi si trasferì a Trento in via Ottaviano Rovereti, n. 28, sempre dedito alla pittura. Morì all’età di 75 anni il 22 gennaio. 1958. Venne sepolto nel cimitero di Trento nella tomba della famiglia Anzelini.

I giornali del tempo ricordano come la sua vita di artista fosse stata semplice, schiva di ostentazione e riservata, una vita dedicata alla famiglia e all’arte.

Metodio Ottolini come pittore accademico è stato dimenticato benché le sue opere, i sui lavori, i suoi ritratti e quadri siano diffusi in quasi tutto il Trentino. Ho ricavato le principali notizie da una sua biografia dal titolo "Un artista di Aldeno - METODIO BERTOLINI- Pittore accademico a cura del comune di Aldeno" consultato alla biblioteca di Trento in Via Roma.