Incongruenze della nostra sensibilità

       bandiera della pace

L’esito tragico del terremoto in Molise del novembre 2002, segnatamente per quanto riguarda il crollo dell’edificio scolastico di San Giuliano di Puglia con l’alto numero di vittime, ha colpito la sensibilità di tutti gli italiani che fanno a gara, meritoriamente, per esprimere il loro cordoglio, la loro partecipazione, il loro aiuto. Vivendo a Vervò, un paesino del Trentino, sono rimasto commosso al vedere su un altare laterale della chiesa alcuni cartelli con i delicati pensieri dei bambini ed un cesto che invita alla raccolta di materiale scolastico da inviare a quella scuola martoriata.

casa per tutti!    

Un disegno invocava “UNA CASA PER TUTTI!” e sopra un albero di Natale carico di modellini di belle casette al posto dei soliti globi o candeline. Tutto perfetto. Ma il mio pensiero è corso alla distruzione sistematica di case della già povera popolazione palestinese effettuata non da un evento calamitoso, ma dalla decisione dell’uomo. Il pensiero si è rivolto alle vittime innocenti provocate da quest’assurda e indiscriminata ricerca di sicurezza attraverso le armi, le più devastanti. Stessa cosa si può dire per quanto è successo in Cossovo, in Afganistan, nei molti focolai di guerra che insanguinano il mondo, nell’Iraq un decennio fa e che si prospetta per un imminente futuro. E qui balza evidente un’incongruenza del nostro mondo troppo rinchiuso in se stesso. Come fa tanta parte della popolazione (lasciamo da parte i potenti) a commuoversi ed essere fattivamente solidale con i fatti del terremoto in Molise e nello stesso tempo a permettere che i loro governanti continuino ad avere fiducia nella guerra preventiva in virtù di ragionamenti di real politic che riscoprono, di volta in volta, giustificazioni strumentali, detti popolari insulsi (“la guerra c’è sempre stata e sempre ci sarà”, quasi che l’uomo sia solamente un animale istintivo, incapace di un cammino verso un mondo di valori, sganciandosi dalla pura animalità) e principi di fedeltà agli alleati senza tenere conto affatto della lettera e dello spirito della nostra Costituzione? Anche i richiami del papa polacco, acclamato quando si adoperava con grande impulso all’implosione del sistema di socialismo reale in Polonia ed in Urss senza l’uso delle armi, restano ora lettera morta.

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