Auguri per il nuovo anno
Attese e speranze per le persone, la nostra realtà e per il mondo

Questo momento assai incerto per l'Italia e per il mondo mi fa tornare alla memoria quanto scriveva il giornalino della scuola oltre vent'anni fa sul primo numero del 1993.
    I mutamenti di situazioni sono continui: l'augurio è che cessino le guerre, che i popoli vicini e lontani sappiano trovare un accordo senza l'uso delle armi distruttrici, che i popoli più sfortunati trovino un aiuto solidale e sincero dalle potenze mondiali seguendo l'esempio dei volontari, che sia trovato, con l'impegno di ognuno di noi, un modo per allontanare il pericolo della disoccupazione. Pensiamo che il far circolare la conoscenza delle esperienze di vita sia importante per il raggiungimento delle cose accennate sopra.
    La redazione di quel giornalino, "Il Trenino delle Notizie", era formato da Thomas Chini, Manuel Brida, Eleonora Raffini, Giordano Potì, Martina Endrizzi, Tiziana Micheletti, Erik Chini, Francesco Sandri, Sara Conci, Francesca Raffini e Sara Brida. C'è poco da aggiungere, anzi, la situazione è piuttosto peggiorata con l'ingordigia e la competizione senza scrupoli del mondo finanziario e delle multinazionali, forse anche per la mancanza di senso civico di troppi cittadini del mondo. Gli auguri espressi sopra dagli scolari sono tutti da riconfermare estendendoli anche al rispetto e alla cura edell'ambiente e del risparmio energetico.

Emergenza Italia: lavoro

Lavoratori

Da parte mia l'augurio e la speranza maggiore è che il problema del diritto di avere tutti un lavoro per una vita dignitosa porti a coinvolgere tutti, dai giovani agli anziani, uomini e donne. La magica parola della competitività e del merito pare che non dia buoni frutti. Usando frasi retoriche, enfatiche, risolutive e vuote che vanno di moda in tutto il dibattito politico potrei dire che serve solidarietà, compassione, verità e giustizia. Serve dire "come" agire e passare dalle parole ai fatti. Queste qualità non possono rimanere motivo declamatorio: per realizzarle serve il coinvolgimento di tutti noi, abbandonando "i diritti acquisiti" e gli egoismi spiccioli. Con questo spirito si può benessere diffuso ed essere aperti all'accoglienza dei disperati del mondo.
    Vorrei, inoltre, che l'opera dei politici abbia come fine il bene comune, come suggerisce il noneso padre Alex, e non la conservazione del potere; serve un grande senso critico dei cittadini per controllare e usare il criterio del bene comune nelle necessarie proteste.

Attorno a noi

comuni predaia
Ho lasciato lo stemma di Sfruz che si è defilato e mi dispiace

Il mio auspicio più sentito è che nella prossima primavera i cittadini dei paesi della Predaia diano una risposta positiva al progetto di fusione dei nostri comuni costruito con pazienza e determinazione dai vari consigli comunali. Lodevolmente le amministrazioni dei cinque paesi che intendono fondersi in unico comune hanno diffuso i loro auguri di Natale e Capodanno alla popolazione corredando la lettera con un'illustrazione articolata del progetto di fusione e delle sue motivazioni. Qualcuno potrà avere delle perplessità e dubbi - che la periferia diventi ancora più trascurata -, ma questo dipende da noi dai cittadini. Se gli intendimenti sono sinceri l'azione amministrativa sarà rivolta all'insieme delle comunità coinvolte con la stessa cura ed impegno. Il fatto che Taio sia riuscito a gestirsi bene con sette frazioni mi dà tranquillità. Poi sta ai cittadini al momento delle votazioni saper scegliere i programmi e le persone, controllare che alle parole seguano i fatti. La fusione dei comuni non è per forza una buona cosa: spero che non prevalgano gli egoismi individuali o di paese. Appoggio l'invito dei sindaci che ognuno dei cittadini partecipi alle iniziative che, in questo periodo, saranno attivate, per conoscere, approfondire e poi decidere. Per me sarebbe un sogno realizzato, incominciato da oltre vent'anni per le ragioni che più volte ho espresso sui giornali provinciali e sul mio sito e negli scambi di opinioni con le persone.

protagonisti
Uno dei tanti incontri fra amministratori dei 5 comini

Cosa mi aspetto dal "Comune Predaia"

cellule fotovoltaiche    Parlo come se il Comune-Predaia fosse una realtà. Ormai i programmi dei vari comuni sono già stati stabiliti per quest'anno prescindendo da una visione complessiva del territorio della Predaia. Al mio comune avrei voluto dire che le intenzioni di inizio legislatura sul risparmio energetico ed energia rinnovabile sono state disattese: caldaia obsoleta e batteria di cellule fotovoltaiche rimaste nei cassetti. Vorrei che il banchinenuovo comune ne facesse un punto fermo e ... urgente per Vervò e gli altri paesi, per tutto il futuro comune, voglio dire. Invece sono stati trovati i finanziamenti per nuovi parciapiedi. A mio parere sarebbero state più funzionali delle banchine promiscue pedonali e ciclabili la cui realizzazione è prevista nei regolamenti stradali. Anche in questo caso faccio presente al futuro comune che preferirei degli investimenti economicamente fondati piuttosto che opere di facciata.
    Mi aspetto che il nuovo comune si ricordi delle periferie, dei problemi della scuola, del turismo, dello sport, dei servizi sociali ed economici come sintesi funzionale delle esigenze di tutti.


La guerra vista dagli alunni del 1993

La guerra che fa?

La guerra ha fatto cambiare la terra:
Jugoslavia, Somalia e pure l'Inghilterra.
Gente che si uccide.
gente che fa tutt'altro, ma certo non ride.
È una rima maledetta
che di bontà ha tolto una gran fetta.
Lotte di qua, litigi di là.
Chissà se questa catastrofe sparirà.
Basta  Naziskin, basta dittatori.
Gli spari han tolto alla gente molti cuori
che lasciavano uscire un po' di bontà,
ma adesso non esce neanche un po' di fraternità.
La guerra è come un fiore che appassisce
e che mai più rifiorisce,
Chini Lorenzo.


Perché la guerra

Il lupo Spotty
vuol essere un poliziotto come Andreotti
e fare una guerra
per conquistare tutta la terra.
Così gli abitanti fanno una riunione
per decidere su quel furbone.
Ma dopo qualche breve minuto
è decisa la guerra dappertutto.
Avanti! Gli eserciti hanno i fucili caldi,
ma, attenti, arriva Garibaldi.
Finisce la guerra su tutta la terra.
L'Italia è una nazione
e non un pezzo di cartone.
Con tanta pace tutto il mondo
sarebbe più bello, felice e giocondo.
Andrea Sebastiani


anno pace

Guerra frutto dell'odio

Nel mondo c'è molto odio,
è come un diavolo affamato:
ti trafigge il cuore con la guerra,
ti fa sentire solo, triste
come una ragazza
abbandonata dal suo amore.
Paura, insicurezza ti prendono
perché l'odio porta via tutto;
tutti i tuoi sogni,
come un vortice senza luce.
Una nube immensa ti avvolge,
ti porta in un paese senza amore.
Dove vanno la purezza,
l'amore, l'amicizia?
Noi siamo giocattoli da manovrare.
Abbiamo paura:
bisogna reagire,
combattere, lottare,
ma con amore.
Sara Brida

auguri Africa

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