Breve storia in progress del campo di Volo


La storia del campo di volo al Doss da 'n Grumm è iniziata nel giugno dello scorso anno con dei "si dice che al Doss da 'n Grum ...". Erano in corso dei lavori di campio di coltura da bosco a prato, un prato dal quale si potessero alzare in volo degli ultraleggeri e atterrarvi. Un certo certo numero di persone ne parlavano con preoccupazione e sembra che non ne sapesse nulla neppure l'amministrazione comunale. Il mio servizio fotografico iniziale “Mistero del Doss da 'n Grum” faceva capire che era possibile realizzare li un campo di volo.

Elira

Iniziarono i primi voli Prende la parola la signora Elvira Widmann, del nucleo elicotteristi della Provincia di Trento col grado di capitano. Con molta naturalezza espone il suo percorso professionale che è iniziato dalla passione del volo nata in famiglia. Per giungere alla realizzazione di questo suo sogno si è dedicata con impegno di studio e di pratiche esercitazioni ed è riuscita ad ottenere il brevetto di pilota di elicottero. Iniziò una lunga esperienza di lavoro all'interno di ditte private. Ricorda con emozione la sua esperienza in Sicilia con i voli per portare i tanti curiosi sopra l'Etna in eruzione nel 1991, ricorda i passaggi sopra i campi di grano nella provincia di Enna per le irrorazioni. Dopo questo impegno gratificante, lontana dalla sua terra, tornò in Provincia e da qualche anno fa parte del nucleo elicotteristi, sempre pronta a pilotare gli elicotteri per svolgere le svariate missioni cui sono chiamati. Un caloroso applauso saluta il capitano Elvira che ci guarda sorridente, contenta di avere partecipato ai convenuti le sue emozioni e le sue esperienze gratificanti.

Fozzer

A farci conoscere le caratteristiche e la pratica del volo sportivo e importanti esperienze di soccorso, con competenza e vivacità e entusiasmo, ci pensa Marco Fozzer direttore dell'aeroporto G. Caproni di Trento. Scorrono sullo schermo le immagini di atterraggi di ultraleggeri su terreno sconnesso di montagna, voli di elicottero a tu per tu con aspre rocce, mentre ci informa delle possibilità offerte dall'aeroporto di Trento per chi volesse affacciarsi all'esperienza di volo.
Al dott. Paolo Tonioli resta l'incarico di presentare e spiegare la legislazione e la normativa del volo sportivo e turistico. Con un certo orgoglio può raccontare che l'aeroporto di Trento, per quanto riguarda aeromobili e scuola di volo, è fra i primi tre d'Italia e che è continuo l’impegno per avere un servizio che risponda sempre meglio alle varie esigenze di soccorso, sportive, turistiche.

Fozzer

Brevemente accenna agli splendori a cui era arrivata l'aeronautica italiana nel secondo ventennio del secolo scorso sotto l'impulso determinante del pioniere G. Caproni e si augura un ritorno d'eccellenza dell'Italia nell'industria aeronautica. Ci ricorda che i moderni aviomobili hanno qualità di robustezza, di affidabilità e sicurezza molto evolute. Per quanto riguarda le avio superfici chiarisce che la legge nazionale non prevede autorizzazioni del Comune, la verifica dell'idoneità è delegata all'ENAV e la responsabilità di eventuali danni ricade interamente sul pilota. Il Comune può intervenire solamente in caso di evidente e assodato pericolo a seguito dei percorsi degli ultraleggeri o della localizzazione del campo di volo (accosto a strade di traffico, passaggi di linee di alta tensione o altro). L'unica restrizione riguarda il sorvolo dei centri abitati che è vietata. Alcune immagini spettacolari dell'ambiente di Vervò e del suo territorio mostrano l'ubicazione del campo di volo delimitato da una fascia di bosco al centro della campagna a Nord del paese. Il relatore fa presente che la situazione è ottimale e non presenta motivi di pericolosità.

A questo punto il moderatore invita a porre delle domande.

FozzerAlcuni interventi fanno capire che non tutti gradiscono il volo di questi ultraleggeri e che vorrebbero, ad esempio, che fosse ampliata la zona di rispetto sopra il paese o che fossero stabilite fasce orarie di volo. Il dottor Tonioli ricorda che questa possibilità di restrizioni locali non è prevista perché inattuabile: i “volatori” non potrebbero conoscere tutte le clausole dei vari, innumerevoli, comuni che sorvolano. Anche un eventuale referendum fra la popolazione non avrebbe seguito perché riguarderebbe una legge nazionale e non locale: infatti non serve autorizzazione del comune per l’uso del campo di volo. A seguito di una domanda che riguardava la possibilità di sorvolare abbastanza vicini al centro abitato per fotografare la propria casa, si fa presente che c'è un limite di 600 piedi di quota da rispettare. Un signore, a questo punto, chiede se il divieto di sorvolo dei centri abitati, nominato in precedenza, c'è o non c'è. La risposta fa presente che l'ultima o la prossima legge mantiene solamente la clausola della quota a 600 piedi o a 1000 piedi da suolo. Alcuni interventi in sala e dei relatori ritengono che la buona volontà dalle due parti, gli amanti del volo e i cittadini preoccupati, porterà a comportamenti tali da ridurre al minimo il disturbo.

Dando per scontato che l'attività del campo di volo di Vervò è perfettamente in regola, uno del pubblico chiede se l'amministrazione comunale ha intenzione di accedere alla richiesta di qualche infrastruttura per il ricovero degli aeromobili o per altre comodità, tanto più che da parte di alcuni cittadini si suppone che il rifacimento delle strade nella zona sia più dovuto al campo di volo che alle esigenza dell'agricoltura.

Il sindaco chiarisce che l'amministrazione, per il momento, non ha una posizione in merito e che si vedrà anche sentendo la popolazione e che, d’altra parte, non c'è alcuna richiesta in comune di infrastrutture dal possessore del terreno sul quale avvengono i decolli e gli atterraggi. La chiacchiera delle strade di campagna da riattare per favorire l'accesso al capo di volo è assolutamente destituita di fondamento, si tratta soltanto di una coincidenza. Ne sorge un breve diverbio che coinvolge anche il moderatore.

L'assessore Nicola Prantil, che ha promosso l'incontro conferenza, ringrazia della partecipazione e assicura che l'amministrazione procederà la sua azione con trasparenza, come in questa occasione.

Dopo un ringraziamento del sindaco ai relatori, conclude la serata una poesia in pura lingua nonesa dell'amico Fabio Widmann, papà di Elvira. Ironicamente ci parla della sua esperienza di volo, in particolare sei suoi atterraggi spesso fortunosi e … fortunati.

A fine serata è stato possibile scambiarsi le proprie opinioni o saluti con uno spuntino alla vicina sede degli alpini.

 

Il mistero del “Doss da 'n Grum” è finalmente e risolto?

Un motivo per la convocazione di questa assemblea popolare-conferenza sarebbe stato qualche intervento su siti internet, il mio fra i quali. Il 16 luglio 2010 io scrivevo e pubblicavo:

“I voli di ultraleggeri sono cominciati in modo abusivo? Non è facile rispondere. Mi pare che il Comune, se non ci sono strutture stabili, non possa opporsi. Il Comune rilascia il permesso di costruire ed ha la facoltà di regolamentare la destinazione urbanistica nel proprio territorio.”

L’intervento iniziale “Mistero del doss da 'n Grum” esprimeva il mio desiderio di trasparenza. Cosi scrivevo in una E-mail indirizzata all’ingegnere Ezio Trentini, consigliere di maggioranza:.”Il mio resoconto non voleva altro che far emergere i progetti pubblici "occulti". I vecchi consiglieri e assessori dovranno convertirsi alla trasparenza, tuttavia. Non ho nulla contro un possibile campo di atterraggio, a meno che questi ultraleggeri non si accaniscano a passare a bassa quota sugli abitati di Vervò, Priò, Vion e Tres che formavano un solo comune.

Pertanto mi sorgono spontanee delle considerazioni circa gli intendimenti della conferenza. Se essa voleva essere un’occasione culturale d’informazione sui vari aspetti del volo come attività affascinante, ricca di soddisfazioni per chi lo pratica, formativo, ha raggiunto lo scopo in modo egregio. Mio nipote e mio genero ne sarebbero stati entusiasti. Se voleva essere una risposta alle preoccupazioni di alcuni paesani per trovare insieme delle soluzioni, nel caso ce ne fossero –il che non è- , non è servita, anche se nella presentazione e nella chiusura della riunione si alludeva a questo intendimento di trasparenza e collaborazione con la popolazione. Come si possono trovare soluzioni concordate, accettate, se l’amministrazione ti dice che finora non ha idee sullo sviluppo dell’iniziativa, sulla sua importanza e che si attende dalla “gente” cosa fare. Sviluppando una mia domanda posta su eventuali strutture funzionali al campo si volo, poteva essere approfondito questo aspetto ed invece la domanda è diventata motivo di diverbio. In ogni caso l’amministrazione comunale ha tutto il diritto di prendere le decisioni più opportune per il paese senza sondare prima, pubblicamente, l’opinione pubblica su questo tema come su altri: ad esempio il nuovo magazzino per i pompieri o nuove espansioni edilizie o cementificazioni, energie alternative, viabilità, ecc... . Complessivamente mi è parso che la conferenza, ripeto bella nella parte informativa sull’attività di volo sportivo, sia servita a far accettare il fatto compiuto, senza impegni per il futuro, con un atteggiamento pilatesco di giustificazione su ciò che è accaduto a cui non si poteva farci niente. Quando fu presentata la domanda di cambio cultura gli incartamenti non parlavano che sarebbe sorto in Grum un campo di volo, ma l’amministrazione comunale lo sapeva ufficiosamente. Da un intervento dell’opposizione in una seduta del consiglio comunale risulta che in comune c'era una richiesta esplicita per l'allestimento di un campo di volo, non so se scritta o orale, prima della  concessione del cambio di cultura. Forse si riteneva ciò una cosa utile per lo sviluppo del paese cosa che posso condividere. Anche ora in comune ufficialmente non sono presenti progetti di infrastrutture per il campo di volo, richieste scritte intendo, ma circola voce che sarebbero “nell’aria”.

La trasparenza a cui penso desidererebbe che l’amministrazione dicesse chiaramente alla popolazione se approva e appoggia quanto si può fare in questo campo, considerati gli aspetti economici, di benefici d’immagine, di ricadute turistiche.

Sicuramente la maggioranza farà questo lavoro di studio al suo interno e prenderà le sue decisioni che, talvolta, poi saranno giustificate verso la popolazione a fatti compiuti come atti dovuti. Certamente trasparenza e coinvolgimento della popolazione non sono obblighi di legge per l’amministrazione, sono una scelta. La trasparenza non basta che sia proclamata, la volontà di coinvolgere la popolazione dovrebbe tradursi in fatti concreti in tempo utile. Buon lavoro comunque.