Castelli della Valle di Non

Approssimandoci alla Val di Non da Molveno incontreremo
le rovine di Castel Belfort
castel Belfort

Del castello, edificato a presidio della strada nel 1311, è rimasta solo la torre. Della ricostruzione settecentesca il portale bugnato è l'unico elemento di rilievo rimasto, ma l'insieme dei ruderi nella loro collocazione paesaggistica è molto suggestivo.

Arco

Fra Dercolo e Segonzone, oltre il torrente troveremo Castel Belasi

Nonostante la situazione di degrado, Castel Belasi conserva ancora numerosi particolari della struttura fortificata tre-quattrocentesca, come le cinte murarie con gli apprestamenti difensivi in corrispondenza delle porte.


A monte del vicino Sporminore ecco la torre del Castello di Sporo-Rovina
Castel Sporo La torre mozzata del castello di Sporo emerge dal bosco, unica testimonianza, insieme a pochi tratti di muro, di un complesso che, edificato nel XII secolo, tra il Quattrocento e il Cinquecento si estese ad occupare tutto il dosso con la sua cinta bastionata.

e ... sopra Cunevo Castel Corona
Dell'antica corona , ancora abitabile nei primi decenni del Seicento, è rimasto solo il muro, alto una ventina di metri, sulla cui superficie esterna si riconosce tuttora l'originaria suddivisione in tre piani. A destra il muro si collegava con una torre.

Risalendo alla destra del Noce vedremo poi il castello di Nanno:

La ricostruzione avviata da Giovanni Gaudenzio di Nanno-Madruzzo si concluse alla fine del Cinquecento ed eliminò i resti dell'antica costruzione medievale. Oggi l'elegante palazzo a pianta quadrata e la cortina muraria con le quattro torri angolari danno al castello un aspetto che è alquanto diverso da quello piuttosto composito tipico delle fortezze trentine.

Andando verso Cles, fra Pavillo e Tassulo ecco il Castel Valer

Nella visione dall'alto Castel Valer rivela la disposizione concentrica degli edifici stretti intorno al potente mastio trecentesco ottagonale alto 40 metri. Tale disposizione ha creato suggestivi passaggi tra i due principali corpi del complesso.

Il cosiddetto «castello di sotto», realizzato in gran parte alla fine del Quattrocento da maestranze comacine, chiude con le sue trifore la corte interna su cui si affaccia anche la loggia cinquecentesca.

Il castello custodisce alcuni eleganti e preziosi ambienti come la «Sala degli Stemmi», con decorazioni settecentesche, e il secentesco «appartamento madruzziano», con i soffitti lignei ed i fascioni ad ornato.


Arrivati al capoluogo di valle Cles potremo ammirare il: Palazzo Assessorile:
Cles palazzo assessorile

La facciata del Palazzo di Cles è uno dei più ragguardevoli esempi di architettura signorile quattrocentesca. La merlatura, le feritoie, le caditoie sotto il tetto conferiscono all'edificio un aspetto austero, ingentilito però dal balconcino e dalle eleganti bifore trilobate.


 Poco discosto dal paese, ad Est verso il lago, ecco il Castello di Cles:

La facciata esterna del palazzo castellano rivela un assetto tipicamente quattrocentesco che conserva gli apparati fortificati. La facciata interna che dà sulla corte è invece più elegantemente rinascimentale, con le finestre ad occhio nel sottogronda e la decorazione a fresco tipicamente "clesiana".


 In val di Bresimo, si potranno visitare i ruderi di Castello di Altaguardia:

I ruderi duecenteschi di Altaguarda sono stati recentemente consolidati e la loro visita può rivelarsi interessante per comprendere la struttura della fortezza oltreché per ammirare lo straordinario panorama..


Sulla destra del torrente Novella, dopo Cloz, ecco il Castello di Arsio

Il castello di Arsio o di Sant'Anna fu probabilmente edificato da Nicolò d'Arsio dopo il 1334, ma della costruzione medievale restano poche tracce. Dopo l'incendio del 1821 venne infatti trasformato in casa rurale. Notevole è il portale rinascimentale della facciata e la cappella restaurata a metà del Seicento..

Più avanti sulla strada per Castelfondo incontreremo l'omonimo Castel Fondo:
Dall'alto il castello sembra emergere dal verde del parco in cima al dosso sul torrente Novella, difeso dalla torretta cuspidata della cortina esterna. Alla fine del Quattrocento maestranze comacine sopraelevarono i due corpi trecenteschi addossati al mastio e costruirono il palazzo semicircolare che chiude la corte. Agli stessi maestri comacini si deve la realizzazione del bellissimo portico affacciato sul cortile. La ricostruzione fu voluta nel 1492 da Simone di Thun, che vent'anni prima aveva avuto il castello in pegno dall'arciduca d'Austria Sigismondo.

La terza dimora dei Thun, dopo Castel Bragher e Castel Thun, racchiude alcune pregevoli stanze, tra cui una ricca armeria.


Lungo la strada che da Fondo sale a Malosco, ecco il Castello di Malosco

L'originale volume della torre di Malosco venne modificato con l'apertura dei grandi finestroni nella seconda metà dell'Ottocento, quando anche il palazzo rinascimentale, edificato dai Guarienti nel 1576, venne sottoposto ad un pesante restauro.

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Fra i torrenti Novella e Sass, a valle di Fondo, ecco il Castello di Vasio

La torre a pianta quadrata del castello di Vasio venne abbattuta nel 1878, quando i nuovi proprietari lo trasformarono nell'attuale edificio rurale che solo nell'ardita posizione nasconde qualche traccia della sua origine..

Scendendo la valle, a Malgolo, potremo ammirare l’omonimo Castello Malgolo:
La massiccia torre originaria di Malgolo, più bassa dell'attuale torre grande, fu edificata forse fra il Trecento e il Quattrocento a guardia della strada. Il palazzo venne costruito nel Cinquecento e sopraelevato negli ultimi decenni del secolo successivo. Aggiunte e restauri vennero effettuati tra l'Ottocento e il Novecento conferendo al complesso l'aspetto di turrita villa di campagna

Poco distante c'è l'antico eremo di San Romedio, caratteristico anche per il miniparco in cui vive una coppia di orsi: luogo suggestivo e meta di devozione

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A Coredo potremo osservare la vista del Palazzo Nero, ricco di storia alquanto burrascosa:
Con la costruzione di questo massiccio palazzo, il vescovo Giorgio II Hack nel 1460 realizzò una sede per l'amministrazione della giustizia che tuttavia funzionò solo fino al 1477. La merlatura scalare ed i solidi barbacani sono inequivocabile testimonianza degli intenti fortificatori che ispirarono la realizzazione della struttura. Il cosiddetto "Salone del Giudizio" è impreziosito da un celebre ciclo di affreschi cortesi che gli storici dell'arte chiamano "della regina di Francia". Qui ebbero luogo le attività macabre della Santa Inquisizione e della caccia alle streghe.

 

Percorrendo pochi chilometri di una stradina attraverso frutteti ed un verde bosco arriveremo a Castel Bragher in comune di Coredo:
Intorno al mastio quadrangolare di Castel Bragher, soprattutto grazie alle ristrutturazioni promosse dai Thun a partire dalla seconda metà del Trecento, si sono stretti vari volumi architettonici (si noti la loggia sulla facciata meridionale) che hanno conferito al castello un affascinante aspetto "nordico". Gli interni del castello custodiscono preziosi arredi rinascimentali ed opere d'arte provenienti dalle collezioni thuniane: tra le altre vanno ricordate alcune tavole ed una lignea Adorazione dei Magi di Michael Pacher, alcune tele bassanesche, un quadro attribuito a Pietro Brueghel il Vecchio. La chiesa di San Celestino, adiacente all'ingresso, consacrata nel 1452 e ampliata nel Seicento, racchiude un pregevole ciclo affrescato con storie della Passione risalente al 1461.

Scendendo per la Valle potremmo fare conoscenza
con l'importante: Castel Thun
A chi ha avuto la fortuna di poterlo ammirare dall'alto, Castel Thun nel comune di Ton  – certo uno dei più affascinanti tra i tanti che costellano le valli del Trentino – appare come una grande nave. Una nave slanciata e potente il cui profilo è delineato dalle ciclopiche mura (alte fino a 20 metri) intervallate da torri quadrate e sormontata dall'austera, massiccia sagoma del palazzo comitale. Il palazzo attuale è il risultato della ricostruzione compiuta nel Cinquecento dell'originaria fortezza medievale. Ed è un gioiello di 150 stanze, senza contare i sotterranei e le cantine scavate nella nuda roccia. Stanze stupendamente decorate e arredate con i mobili d'epoca fra cui la "stanza del vescovo" rivestita del profumatissimo legno di cirmolo, la "stanza delle signore", la sala del mappamondo, la sala della spinetta, la sala degli antenati tappezzata di quadri di famiglia. E non vanno dimenticati gli ambienti esterni, la "porta spagnola", il cortile, il campo dei tornei, il fossato delle prigioni, il ponte levatoio, le torri e le torrette….
Visitando Castel Thun – oggi è di proprietà della Provincia Autonoma di Trento e gli ospiti sono graditi - non si può far a meno di venir avvolti da una magica atmosfera. Le origini della famiglia de Tono (oggi Thun) si perdono nella notte dei tempi. Ma gli storici ci narrano che nel 1190 i Thun furono prescelti a far parte di uno dei cinque drappelli che accompagnarono Enrico IV di Hohenstaufen, figlio del Barbarossa, durante il suo viaggio in Italia. In breve la famiglia fu autorizzata dal vescovo a costruirsi un castello e la sua potenza crebbe col passare degli anni fino a dominare su gran parte della Valle di Non, in altre zone del Trentino e in Boemia: possedevano 35 tra castelli e palazzi a Praga. Il casato ha consegnato alla storia illustri vescovi, uomini d'arme, diplomatici. Il più famoso è Sigismondo, amico e consigliere di Massimiliano I, Carlo V e Ferdinando I, dei vescovi Bernardo Clesio e Cristoforo Madruzzo, legato imperiale a Venezia, storiografo della famiglia. E un Thun, Pietro Vigilio, fu anche l'ultimo Principe Vescovo di Trento (1776-1800).

Ricordiamo anche i castelli appena fuori la Valle di Non, nella piana alluvionale della Rotaliana

Castello di San Gottardo a Mezzocorona
Il profilo del castello di San Gottardo come appare dalla valle mostra i caratteri della fortificazione, protetta dalla singolare posizione e resa facilmente difendibile grazie all'unico accesso, stretto tra la roccia ed il muro

A prendere l'eredità del Castello di San Gottardo sarà poi Castel Firmian
Al centro della facciata la torre quattrocentesca rompe il ritmo della facciata della residenza di Castel Firmian innalzata nel Settecento

Sull'altra sponda della valle si potrà ammirare il bel Castel di Monreale - Koenigsberg:
Al centro della facciata la torre quattrocentesca rompe il ritmo della facciata della residenza di Castel Firmian innalzata nel Settecento
 

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