Vedendo la bella giornata serena di un lunedì di giugno abbiamo pensato a una gita non troppo lontana da Vervò. "Perché non percorrere la Val Sarentino, portarci salire al passo Pennes, scendere alla conca di Vipiteno e tornare a Bolzano dopo essere tornati in quota al Renon salendo da Chiusa passando per Barbiano?", ci siamo chiesti. E così eccoci in macchina. Arrivati a Bolzano, non è stato difficile raggiungere l'imbocco della Val Sarentino.
Scende impetuoso il torrente Talvera per acquietarsi nel percorso in città. Alla sua sinistra si erge alto sulla rupe il castel Roncolo che dà il benvenuto. Si sale spediti per l'angusta valle su una strada molto scorrevole passando per un susseguirsi di gallerie. Arrivati al piccolo paese di Ponticino la valle si apre in un paesaggio di verdi pendii e poco oltre si arriva al principale centro, a Sarentino, annunciato dall'elegante castello Regino (Reinegg in tedesco).
Ci soffermiamo un attimo ad ammirare e fotografare la conca verde di Sarentino già conosciuto in altre occasioni. Poi andiamo oltre e, lungo la strada in leggera pendenza, risaliamo i due centri di Nordheim e Astfeld (hanno anche un nome italiano. Villa e Campodasta). La chiesa parrocchiale di Villa, col suo curioso atrio in legno, ha richiesto una nuova breve sosta.
Valdurna - Durnholz
Arrivati in questo splendido posto, non potevano mancare due foto che ci vedono presenti.
La bellezza del luogo in un giorno di sole ci colpisce con i suoi monti e le case che si specchiano nel lago. Voltandoci indietro, sul fianco verde, un campanile slanciato ci invita a visitare anche il paese e a vedere il lago dall'alto.
Arrivati all'inizio del paese ci aspetta la sorpresa di trovare la chiesetta aperta e non soltanto: la chiesa, risalente al medioevo, è ricoperta di affreschi ben conservati. Le fotografie dell'altare e della parete laterale affrescata dietro ai banchi e la cantoria parlano da sole di qualcosa di veramente pregevole
La volta dell'abside è pure affrescata con al centro il Padre Eterno e i quattro evangelisti. All'esterno, ben curato, il piccolo cimitero con le sue croci in ferro battuto e tanti fiori. Da bordo del cimitero abbiamo ammirato il placido lago e il paesaggio di prati, foreste e cime di montti.
Al passo Pennes
Ritornati a Campodasta (Astfeld) prendiamo la strada per il passo Pennes. Altri graziosi villaggi e masi. Salendo verso i 2000 m la montagna si fa brulla ricoperta di basse erice e di cespi di rododendro in fioritura.
Al passo c'era una moltitudine di escursionisti tedeschi con le loro potenti moto. Dalle piccole alture attorno al rifugio Alpenrosenhof si scorge un interessante panorama di monti e valli a 360 gradi. Anche quest'aquila appollaiata si gode lo spettacolo ... in cerca di preda.
Queste due fotografie spiegano quale sia l'ambiente che si ammira di qui anche se la giornata era leggermente coperta con un po' di foschia.
Valle dell'Isarco
Scendiamo verso la Valle dell'Isarco: Campo di Trens, Vipiteno, e ... due castelli ai lati della valle come custodi: Castel Pietra - Sprechenstein e Castel Tasso - Reifenstein.
Una leggenda racconta che stava per sorgere una lotta fra i due castelli a causa di una bellissima donna. Per risolvere la questione amorosa senza scontri armati si decise di affidare le sorti del conflitto ad un duello di tiro con l'arco. I due contendenti, bene in vista sulle torri dei rispettivi castelli, si affrontarono e contemporaneamente scoccarono le frecce fatali. I due dardi, ben indirizzati, si scontrarono a mezza strade e caddero nella vallata. Segno del destino? Tornò la pace fra le due famiglie nobili. Ci sono poi altre versioni della vicenda.
Posteggiata la macchina ai piedi del dosso roccioso su cui si elevano le mura del poteroso castello (secolo XI), percorriamo il sentiero che sale verso l'entrata. Nell'attesa dell'apertura ci riposiamo. Il ponte ora è fisso ma sopra si vedono le apertute per sollevare il ponte "levatoio" di allora.
Il castello è proprietà privato: non è permesso scattare fotografie. Già lo avevo visitato vent'anni fa con gli alunni di Vervò. Rimane un interessantissimo castello che ci riporta agli anni del Medioevo più che alle rafinatezzo del periodo rinascimentale. La vita di quei castellani era molto semplice.
Verso Collalbo
Ripresa la macchina ci siamo avviati verso casa. Arriviati a Chiusa siamo risaliti verso Barbiano per raggiungere bolzano da Collalbo sul Renon. Qualche spendida veduta verso le Odle, lo Schiliar i paesi avvolti nel verdee e un immancabile visita alla chiesa di Barbiano conchiude la gita.
Alcuni collegamenti ad altre descrizioni o storie.