Sabato 7 ottobre ricorreva l'ottavo compleanno della nipote Giulia; la torta era già pronta come pure le candeline e l'aspettavamo per il pomeriggio. Ma lei con sorpresa ha invitato i nonni a una escursione misteriosa in montagna con tutta la famiglia e Flavia con Valerio. Non si poteva rifiutare anche se i nonni non sono ormai grandi camminatori. Saremmo andati al passo Santa Barbara sopra Ronzo Chienis in val di Gresta. Lì eravamo già stati anni or sono per affrontare la salita allo Stivo che rimase incompiuta a causa di una fitta nebbia che non ci impedì di riempire uno zaino di nocciole.
Questa volta la meta non era la cima del monte Stivo: sarebbe stata troppo ardua per noi. Dal Passo Santa Barbara è praticabile un suggestivo percorso ad anello per il monte Creino.
L'itinerario d'avvicinamento con due macchine passò per il lago di Cei, Bordala e Ronzo Chienis con le ultime raccolte di ortaggi ecologici.
Arrivati al passo Santa Barbara (1167 m/slm) ci siamo guardati attorno: monte Stivo, Altissimo del Baldo, Gruppo Adamello Brenta. Il nome del passo è dovuto alla cappella a forma di granata, costruita nel dicembre 1915 dall’Unterjäger Alois Pichler di Bressanone, dedicata a Santa Barbara patrona degli artiglieri. Il monte Creino faceva parte del sistema a presidio e difesa per fronteggiare i confini con l'Italia a cavallo della valle dell'Adige e del lago di Garda, costituito da trincee, camminamenti, rifugi, depositi e punti di osservazione. Gli Alpini e il Comune di Ronzo Chienis vollero ripristinare questo caposaldo austriaco che è inserito nel "Sentiero della Pace", un itinerario che collega i luoghi e le memorie della Grande Guerra sul fronte del Trentino, dal Passo del Tonale alla Marmolada. Sistemati zaini e bastoni iniziammo il "Sentiero della Pace" per salire gradatamente al Monte Creino (1280 m/slm). Gli alunni delle scuole elementari allestirono, tempo addietro, lungo il sentiero che porta alle trincee, varie raffigurazioni artistiche con i materiali del bosco: alcuni sono ben conservati
Eccoci arrivati alle trincee che si snodano ad angolo retto per permettere una migliore difesa seguendo l'andamento del terreno.
Lungo il percorso si aprono gallerie che portano a postazioni d'artiglieria e ai depositi.
Due esempi di opere difensive e bunker allestite per controllare le linee del fronte italiano.
Ripercorrere questi sentieri ora mi invita a onorare chi dovette costruirli come opere di guerra (difensiva) e augurarmi che la guerra e la violenza non abbiano seguito nel mondo.
Sul monte Creino
In cima ci attende una semplice e slanciata croce e un simpatico posto picnic. Ancora prima di ammirare il ponarama fantastico a 360 gradi, ecco imbandita la tavola per rifocillarci. Passano altri gitanti a piedi o in rampichino. Questo signore proviene da Gavardo, località che si può scorgere oltre il lago di Garda.
Mentre si consuma una gustosa merenda, in questo splendido posto, non potevano mancare due foto con la catena del monte Casale e uno scorcio sul lago di Garda.
Anche la vetta del Creino era fortificata con gallerie, depositi e trincee. Da Vignola arrivava una funivia per gli approvvigionamenti.
Il mio nipote Luca è incantato alla vista del panorama che si gode da qui: da Riva all'Isola del Garda col golfo di Salò giù in fondo.
Oltre la magnifica veduta del lago di Garda, guardando verso Est, si vedono i paesi a Sud di Serravalle, le pendici del monte Zugna e i monti della Lessinia, a Nord i nevai dell'Adamello e le cime del Brenta.
Ritorno al passo Santa Barbara
Sulla via del ritorno digradante fra prati e coltivazioni di ortaggi abbiamo di fronte la cima invitante del monte Stivo. I colori caldi dell'autunno misti a tonalità di verde e con lo sfondo delle superbe cime delle montagne danno un piacevole senso di serenità.
Al di là dell'incanto del paesaggio autunnale fui sorpreso che le coltivazioni dei rinomati ortaggi della Val di Gresta si estendessero fino, su, oltre i 1100 m: cavoli, verze, porri, rape, carote, ...
Il sentiero della pace del monte Creino è un anello incantevole fatto di storia, paesaggi e coltivazioni, adatto ad anziani è bambini in ogni stagione. Ci tornerei volentieri a primavera.
All'agriturismo di Maso Naranch
Il maso Naranch, ai piedi del monte Creino, è un posto incantevole e raccolto, adatto per ogni evenienza, anche per il compleanno di Giulia.
Sul rustico tavolo attendiamo le ordinazioni per il dolce e le bevande. Al margine del piazzale erboso non poteva mancare una suggestiva foto.
Sull'accogliente prato i bambini si sono divertiti ed è giunta l'ora di lasciare questo piacevole angolo del maso NARANCH.
Alcuni cenni storici sul ruolo del monte Creino nella Grande Guerra.
Il monte Creino era un importante presidio strategico, dotato di osservatori, postazioni in caverna per artiglierie e ricoveri, il tutto collegato da trincee e camminamenti. Il fronte della val di Gresta venne interessato attivamente tra il Maggio 1915 e il Maggio del 1916, durante il quale gli Italiani avanzarono, conquistando le vette tra il lago di Garda e la valle dell'Adige arrivando ad occupare Brentonico e a controllare la strada Mori-Nago. Nel gennaio del 1916 alcune pattuglie italiane arrivarono a conquistare alcune frazioni della val di Gresta. Le azioni di attacco e difesa continuarono fino a Maggio 1916, quando il fronte dell'Isonzo richiamó uomini e pezzi d'artiglieria, le posizioni qui quindi si consolidarono e si mantennero stabili se escludiamo le "scaramucce" tra pattuglie. Anche qui la popolazione fu evacuata. L'ordine fu emanato Il 26 maggio 1915 da eseguirsi entro il giorno successivo. C'era la fiducia che questo allontanamento dalle proprie case sarebbe durato poco. Anche nella piccola realtà grestana alcune famiglie dovettero emigrare verso la Boemia e la Moravia. Quanta fatica inutile per chi ha lavorato per costruire le fortificazioni e quanto dolore per le persone che dovettero abbandonare la propria terra. Sono partite come cittadini austroungarici e sono tornate come italiane: le fatiche per lavorare questa terra di montagna saranno rimaste uguali. Un pensiero di PACE e FRATELLANZA è il mio augurio dopo questa esperienza.
Alcuni collegamenti ad altre descrizioni o storie.