Tramite i "Percorsi d'Anaunia" la località Mas dal Mont di Vervò è conosciuta. Evidentemente la conosco da sempre anch'io. Una voce mi disse che c'è un laghetto. "Impossibile" risposi. Poi mi venne il dubbio che forse ... Decidemmo di andarci il 4 luglio e fu una vera sorpresa rivedere tutto quell'ambiente di prati, di maestosi alberi nel verde con alle spalle la "selva", di ruderi di abitazioni abbandonate già da un secolo, e, se ci sarà, ... il laghetto. Al tempo della foto degli anni '60 i ruderi dell'abitazione avevano ancora il pavimento del primo piano sopra gli avvolti. Lasciata la macchina alla strada che porta alla Malga di Vervò, scendemmo a piedi lungo la stradina fra alberi e noccioli robusti nella fresca mattinata. Eccoci arrivati.
Laggiù un laghetto recintato con staccionata in legno.
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Giù nel pascolo, contro le montagne del Brenta celate da bianchi cumuli, il nuovo bacino è lì. "Saranno pecore quelle macchie bianche all'ombra?" mi aveva chiesto Anita e andò a verificare. Erano dei bei sassi tondeggianti e si sedette riposare.
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Deposito acqua e ... pecore?
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No, sono solo sassi.
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Risalimmo verso i resti del maso. Un'elegante fontana, che riceve l'acqua dalla sorgente poco sopra, sostituisce il vecchio abbeveratoio. Il posto area picnic è stato fornito di una robusta recinzione che non permette alle mucche al pascolo di entrare e lordare il pavimento. La stradina porta al "Sintér dei ciavai", verso castel Thun.
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Nuova fontanina"
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Area pic-nic coperta
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La vegetazione sul lato a monte, verso Est, ormai nasconde alla vista i ruderi del maso e della stalla accanto. Invece sono ancora ben conservati i due angoli della facciata ovest.
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Muro dell'angolo Nord-Ovest
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Muro dell'angolo Sud-Ovest
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Girando attorno a due annosi ciliegi ci portammo nella conca prativa sottostante che presentava altre novità. Più in bassogiaceva nel verde un vivace abbeveratoio incavato in un tronco scortecciato. La colonnina per l'erogazione dellì'acqua fresca era un ramo flessuoso come il collo di un cigno. Poco più sopra stava un secondo abbeveratoio simile con la colonnina a ... becco di cicogna.
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Fontanella cigno
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Fontanella cicogna
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Non potevano mancare due foto per riprendere da vicino il "laghetto" con lo sfondo del Brenta una, e lo sfondo di Vervò l'altra.
Segue una visione d'insieme del fontanino - abbeveratoio e il "laghetto". Anita mi chiese di fotografare anche i caratteristici muretti di confine fra un appezzamento e l'altro. Lavvia vivevano due o tre famiglie.
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"Laghetto verso Ovest
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Stesso laghetto verso Vervò"
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Abbeveratoio e ... laghetto
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Muretti di sasso dei vecchi confini.
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Alzando lo sguardo si vedono alcuni paesi alla destra del Noce e, ovviamente, anche Vervò. Trovo interessante la veduta del paese che ricorda il centro storico antico, trasciando gli edifici recenti nella zona Sud. Nella visione panoramica si coglie la campagna che lo circonda e in fondo l'amena valle di Zan. Dopo un attimo di riposo su una panchina, lasciammo questo piacevole e tranquillo angolo di montagna per dirigerci verso la Malga di Vervò.
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Zoom su Vervò.
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Ampio panorama di Vervò.
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Ripresa la macchina diù avanti, salimmo fino ai primi prati della malga.
Percorso fra gli alberi dalla Malga di Vervò al Maso Monte, zona di pascolo.
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Passando verso Nord, a piedi, ci dirigemmo verso le "Are del Pollini" e quindi arrivammo alla malga. Anche qui si vede qualche lavoro di manutenzione con delle nuove staccionate. Finita l'escursione tornammo a casa poco dopo mezzogiorno.
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Percorso nei prati della malga
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Veduta dalla malga di Vervò
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Ritengo che sia interessante mostrare alcune immagini del Maso Monte fatte negli anni precedenti. Il rustico abbeveratoio è diventato una elegante fontana in muratura.
Cliccare per ingrandire le miniature e per chiuderle c'è CLOSE nell'angolo in baso a destra o il tasto ESC.
E come si possono dimenticare i ricodi di escursioni alla malga negli anni passati? Nel secolo scorso l'attività della malga era molto importante per l'economia agraria del paese: due foto ci riportano a quei tempi. Domenica 30 luglio ci sarà la ormai tradizionale Festa alla Malga oganizzata dalla locale Pro Loco.
Il ritorno sul monte di Vervò al "Mas dal Mont" mi ha fatto piacere. Questa descrizione può servire anche a pubblicizzarlo perché non rimanga sconosciuto e dimenticato. Mi sono chiesto? "Di chi è stata l'iniziativa che trovo molto bella e interessante?" Il lavoro è stato voluto dalla nostra ASUC con la collaborazione della foretale. Oltre alla gestione stretta del patrimonio comune degli Usi Civici è importante che venga usata una parte dei proventi anche per il miglioramento dell'ambiente boschivo come fruibilità per le persone di Vervò e ospiti: penso che i paesani sarebbero d'accordo. Mi pare che l'ASUC stia pensando di proseguire il ripristino dei ruderi del Maso che ora sono invasi da vegetazione spontanea. Si lavora per l'agibilità della malga (vedi foto accanto). Io penserei anche a qualche percorso nei nostri boschi, come a TRES, in collaborazione con la Forestale, Comune e Pro Loco.
Per qualche immagine relativa ai nostri boschi cliccate qui: Nella montagna di Vervò