Nel 2004 ero stato in compagnia lungo il rio Verdes in passeggiata partendo dai Sette Larici e ancora lo ho impresso per la sua frescura, i giganteschi abeti, il mormorio delle acque, e i ruderi di vecchi mulini abbandonati già da tempo. Ci sono stato una seconda volta per fotografare i ruderi del "Molin del Pepa". Questo pomeriggio ho voluto rivedere quei posti in mountaibike partendo comodamente dai Sette Larici. In Internet si trovano solamente alcuni accenni rivolti per lo più ai bikers che sono invitati a risalire il corso del rio partendo da San Romedio su una strada sterrata ben tenuta. Sono presenti alcune foto del ponte sul Verdes in località "Molini" e la fontanina in pietra in località Piazza dove, girando a sinistra, si può salire veros il Roen alla malga di Sfruz e Smarano.
Dalla località Sette Larici sono sceso fino alla località "Piazza" in Val del Toç. Mi sono ristorata con l'acqua della fontana, Di qui si dirama la strada che porta alla malga di Sfruz e Snarano sul Roen e le strade che salgono e scendono lungo il Toç. |
La fontana all'incrocio
delle strade |
Da sinistra si vedono le
strade per San Romedio, al Roen, alla malga di Coredo |
Ho preso a sinistra e sono sceso fino alla confluenza col rio Verdes alla scopera dei mulini
Al ponte sul Verdes, localita "Molini" | Capitello a ricordo di padre
Girolamo Biasi di Sfruz |
In
questa valle / attraverso la forza dell'acqua / l'arte dei nostri padri
seppe / trasformare il legno, il ferro, / e il grano (frutto della
terra)
/ in pane per la vita dei figli, /indicando queste pietre, /
memori di questa lunga storia,
/ padre Girolamo Biasi / che visse ragazzo qui / nel mulino di suo padre
/ invita tutti a dire assieme / un Padre Nostro.
I
suoi amici a ricordo
D. MMIV
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Resti del mulino di Arcangelo Biasi | |
Un tratto del rio Verdes |
Prendendo la strad a sinistra che porta al santuario di San Romedio sono sceso fino al bivio di una strada forestale che porta in "Trezuòl"; poco oltre c'è la stadina che conduce al "Molin del Pepa".
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Anche se non è
segnalato questa carreggiata porta al "Molin del Pepa", il
cartello è più interno. |
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Finalmente lo ho ritrovayo. |
Speravo di rivederlo come era tempo addietro, non è stato così: tuttavia qualche rudere fra gli abeti e gli sterpi c'è ancora. Sono riuscito a individuarlo solamente nel ritorno dopo essere sceso per almeno cinquecsnto metri.
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Il muro esterno si presenta
così. |
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Muri perimetrali interni |
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Resti del rudere come sono
oggi |
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I muri perimetrali di due
locali nel 2004 |
Mi ricordavo di due radure ai lati del rio dove la valle si allarga. Presso il rio saltano agli occhi i resti una struttura in legno e poco discosto una fontanella ricavata da un tronco alimentata da un piccolo tubo in plastica. Poco lontano, alla sinistra del rio, si estende un secondo pianoro con la sua passerella di attraversamento e un robusto tavolo per pic-nic
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Nel pianoro i resti
per collocare arnie? |
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Fontanino alla sinistra del
rio |
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Una passerella con ringhiera |
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Il Verdes scorre fra gli
alti abrti |
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Il tavolo ancorato con
grosse catene |
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La passerella per arrivare
al posto pic-nic |
Proseguendo la stradina, sempre alla ricerca del vecchio mulino visto nel 2004 sono arrivato dove è attivo un cantiere di opere, suppongo, per prese d'acqua.
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Lavori in corso |
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Acque limpide |
A questo punto ritornai sui miei passi osservando attentamente il corso del Verdes per scoprire il vecchio mulino. Alzando gli occhi mi trovo la tabella in legno con l'indicazione del "Molin de Piedri". Mi addentro nel boscoo e percorsi pochi metri vedo resi del un vecchio opificio.
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Lavori in corso |
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Acque limpide |
Ripresa la strada del ritorno, vedendo un invito di stradina, rieco finalemnte ad avvistare "el Molin del Pepa". L'eplorazione era terminata e tornai con la mia bici ai "Sette Larici". Per concludere inserisco una panoramica de "el Molin del Pepa" del 2004.
Come avevo visto il Molin del Pepa nel 2004 |
Interessante, vero? Nei mesi estivi un'escursione nella valle fresca del Verdes, con i suoi svettanti, alti abeti, è sempre piacevole. Se poi quei ricordi delle attività umane che si svolgevano lungo il corso del rio fossero rese più riconoscibili e curati, sarebbe maggiormente godibile.