Anello completo del Sass Blanç;
Domenica 27 settembre 2012

Per completare il racconto dell'escursione al "Sas blanç" della scorsa primavera ho voluto percorrere il sentiero completo tracciato nel 1990 dalla Pro Loco di Vervò promosso da Alessandro Conci, appassionato della montagna. Il giro comincia al Larsetti e, prendendo a sinistra, sale fino al Croz de Sanmazzadeç. 

cartina
Inizio del Sentiero ai Larseti
Cartina con il percorso dai Larseti al Splazuèl e ritorno

Sentiero ai Larseti verso Verginaz e verso la Sèta

Superata una curva a gomito per la stradina che porta a Verginaz si vede un bivio che sale alla sinistra con la sua segnaletica a due bande orizzontali di colore rosso e giallo. Arrivato sopra il Croz di Sanmazzadeç si prende il sentiero basso. Per arrivare al Sas blanç c'è da superare qualche punto scosceso e difficile.

Bivio a Sanmazzadeç
scalini di roccia
Segnale scolorito al bivio  prima di Verginaz

Scalini di roccia lungo il sentiero

Arrivati alla larga parete verticale che termina con lo sperone del Sas blanç si  prosegue su una stretta cengia messa in sicurezza con un passamano di corda metallica. Continuando il percorso si susseguono altre pareti di roccia verticali o strapiombanti.

pareti di roccia strapiombianti
cengia
La prima delle pareti verticali di roccia

Cengia naturale al gomito del Sas blanç

Il sentiero continua ondulato, fra pini stentati e latifoglie, dal quale si possono osservare scorci della montagna che sta di fronte. Verso Sud ecco il profondo solco del Tou Lonç e  la parete rocciosa che sovrasta il sentiero romano, di fronte la Val Strenta con la sella di Favogna, i Cimoni e i fianchi del monte Corno.

madonna Vecla
Strenta e passo Favogna
Tou Lonç e sentiero romano

Val Strenta e Sella di Favogna

Inoltrandosi verso "la Séta" il sentiero, ricoperto di uno strato di foglie secche, sale ripido attraverso un bosco di faggi. Soffermandoci si può vedere al di là del rio de "la Seta" una profonda grotta nella roccia biancastra.

faggeta
grotta
Sentiero tra i faggi

Un'ampia grotta sotto i prati de "la Sèta"

Siamo alla località "S-cialaie": senza procedere verso il rio si gira verso l'alto per il sentiero che continua tortuoso per giungere al "Splazzuèl". Verso Est vediamo i prati verdi de "la Seta", quei pochi che sono rimasti.


Splazzuèl
prati
La radura al "Splazuèl" , senza segnaletica

I prati de "la Sèta"

Da qui si può uscire al "Plan Grant" o entrare verso i prati della Predaia. In basso si imbocca una strada di esbosco che scende fino quasi ai "Larseti". Lungo di essa si ritrova la segnaletica del nostro sentiero che, a un certo punto, presenta uno spiazzo come punto di osservazione.

quadrivio
Dré i Ori
La strada "Plan Grant" - "Sèta" dalla quale si dirama in basso l'arrivo e il ritorno del sentiero..

Piazzola lungo la strada  - sentiero "Dré i Ori"

Soffermandoci si possono scattare alcune foto dal Corno del Cervo alla Paganella. Un centinaio di metri più avanti si stacca il sentiiero che porta a "Verginaz" o ai "Larseti".

Piani di Rodezza
bivio Dré i Ori
Il Corno e i Piani di Rodezza

La bandierina rosso gialla indica il percorso del sentiero "Dré i Ori" che si stacca dalla strada di esbosco"

A questo punto non resta che concludere l'anello della nostra escursione e riportarci al parco dei "Larseti"

chiusura anello
parco Larseti
L'anello si chiude  al pianoro di Sanmazzadeç

Il parco dei Larseti da cui si è partiti
Conclusione

Stavolta serviranno almeno due ore per per completare l'anello e magari, arrivati al "Splazuèl", proseguire per altre mete. La docunemtazione fotografica di questi percorsi nel bosco non è entusiasmante. Per vedute interessanti bisognerebbe salire sulle cime che si vedono passando nei punti più aperti, oppure continuare verso la Predaia e il "Dos da Spin" sopra il rifugio "Todes-ci".

Predaia

Salendo per i pradi di Predaia

Escursione di primavera
testi e foto di
Piergiorgio Comai 

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