Chiese in Val di Non
Chiesa di Sant'Agnese di Tres  

La chiesa parrocchiale di Tres -   di Piergiorgio Comai


Il paese di Tres è certamente conosciuto  per la sua preziosa antica chiesa di Santa Maria detta pure cappella di sant'Agnese o chiesa del Doss. Al centro paese sorge la più moderna chiesa parrocchiale (1848) dedicata pure a Sant'Agnese che sostituisce la vetusta chiesa di San Rocco, Trascrivo la sua descrizione visibile in un pannello sul lato sinistro del portale di entrata.


CHIESA Dl S. AGNESE NUOVA (sec. XIXI)

Fu eretta lì ove sorgeva la chiesa di San Rocco (XV sec.), demolita proprio per fare posto alla nuova costruzione (1840-41 ). La nuova Sant'Agnese fu consacrata il 19 ottobre 1850. La facciata, coronata da un timpano triangolare di sapore classico è scandita da quattro semi pilastri di ordine gigante che, poggianti su alte basi in pietra, sorreggono un largo cornicione. II portale di pietra bianca locale è sormontato da una lunetta con l'immagine del Buon Pastore.

L'interno, a navata unica con volta a botte, è partito da lesene e pilastri in tre campate con vani per gli altari ed i confessionali. II presbiterio è quadrato e l'abside semicircolare. Sulla parete del catino absidale è raffigurato il Trionfo di Sant'Agnese, accolta in Cielo dalla Trinità e circondata da Santi (fra gli altri anche San Romedio e i Tre Santi Martiri Anauniensi). Ai lati del presbiterio, nelle lunette sopra le porte, sono dipinti episodi della vita della Santa titolare della chiesa; nella volta della navata, invece, San Carlo che comunica San Luigi, Sant'Agnese davanti al tiranno, la Morte di San Giuseppe, al centro Sant'Agnese in gloria fra schiere angeliche, la Madonna degli "spizzoclini" (scalpellini di Tres), Sant'Anna e la Madonna fanciulla. Sulla contro facciata, sopra l'ingresso principale, il "Sinite parvulos venire ad Me". Tutti gli affreschi sono opera di Metodio Ottolini (XX sec.). La chiesa ha cinque altari: il maggiore, in marmi policromi intarsiati, è sormontato dal Crocifisso e due Angeli adoranti. Degli altari laterali, quelli di destra sono dedicati uno alla Madonna del Rosario, l'altro a San Rocco, compatrono della Chiesa; quelli di sinistra al Sacro Cuore e a Sant'Antonio da Padova. Sulle mensole, a metå della navata, a destra l'Angelo Custode, a sinistra San Giuseppe col bambino, opera dello scultore gardenese Giuseppe Obletter (fine XIX sec.). La è Via Crucis in creta con le figure ad alto rilievo policromate. 



La chiesa parrocchiale di Tres occupa la sommità del colle centrale del paese, a Nord del "Pra dal laç". Accanto si alza, robusto e snello il campanile costruito nel 1910 col concorso di tutti i paesani.

chiesa Tres
chiesa e campanile
Chiesa sul colle di san Rocco

Entrata alla chiesa


Accogliendo l'invito del Buon Pastore Buon Pastoredell'affresco nella lunetta del timpano sopra il portale entriamo nella chiesa ampia e spaziosa. Termina nell'abside semicircolare decorato con figurazioni geometriche nella calotta superiore e dal largo affresco del Trionfo di Sant'Agnese, accolta in cielo da Dio padre, Gesù Cristo e la Madonna, accomunati dalla Croce, dalla colomba dello Spirito Santo, da schiere di angeli e, in basso a sinistra, da San Romedio, San Rocco, San Vigilio e Santo Sebastiano, a destra dai Tre Santi Martiri Anauniensi).  Questa ariosa opera fu dipinta dal pittore trentino Metodio Ottolini negli anni al termine della seconda guerra mondiale mentre dimorava a Tres.

navata e abside
Abside e altare
Navata e abside della chiesa

Il trionfo di Sant'Agnese e l'altare maggiore

Al centro del presbiterio si alza l'altare maggiore col tabernacolo sormontato dal gruppo marmoreo dici Gesù crocifisso fra due angeli oranti. sotto la mensa si può vedere il cofano che racchiude le reliquie della Santa. Sulla volta del presbiterio si ammira il primo dei dipinti murali eseguiti nei primi anni venti dal giovane pittore Metodio Ottolini.

altar maggiore
Gesù risorto
Altare maggiore

Il Cristo risorto nella volta del presbiterio.

Nelle lunette sopra le due porte, ai lati del presbiterio, l'artista ha rappresentato due momenti della vita di San Tarcisio al tempo della persecuzione dell'imperatore Valeriano, percosso a morte mentre portava l'Eucarestia nelle catacombe di san Calisto dove ora riposano le sue spoglie.

Quadrato
san Tarcisio
Il sacerdote consegna l'Eucarestia a Tarcisio

Il pretoriano Quadrato raccoglie Tarcisio morente.

La navata è divisa in tre sezioni trasversali; la più estesa è quella centrale dove trovano posto due eleganti altari La volta a botte, al centro è arricchita da tre affreschi finemente ornati. Quello centrale rappresenta la Santa accolta trionfante in cielo, quello verso l'abside raffigura il rifiuto di Agnese al figlio del pretore che se ne era invaghito, dalla parte oppposta sono ricordate le catacombe di Sant'Agnese, martire al tempo di Diocleziano

sant'Agnese in cielo

Sant'Agnese accolta in cielo

Sant'Agnese rinuncia
Catacomba di san calisto

Ai lati della volta, sulla parete curva, trovano posto i dipinti di San Carlo che comunica San Luigi, della Morte di San Giuseppe e, nella parte posteriore della navata, di santa Barbara e di Sant'Anna e la Madonna fanciulla.

San Luigi
San Giuseppe
San Luigi
San Giuseppe "patrono della Buona Morte"
portale d'entrata
Padre eterno
Santa Barbara e i tagliapietre (spizzoclini)

La Madonna bambina con la Madre, Sant'Anna.

A metà della navata, uno di fronte all'altro, ci sono i begli altari con le statue  del Sacro Cuore e  della Madonna del rosario, incorniciati da colonne trabeazioni e timpano con angeli, A lato degli stessi stanno due stazioni della Via Crucis con le figure ad alto rilievo policromate. Gli altri due semplici altari, a fianco dell'arco santo, sono completati dai santi a cui sono dedicati, Sant'Antonio da Padova e San Rocco, compatrono della chiesa.

Altare di Sant'Antonio
Altare del Sacro Cuore
Altare della Madonna del Rosario

Altare del sacro Cuore

Le statue degli altari a fianco del presbiterio sono poste in due semplici nicchie. L'altare di Sant'Antonio, alla base, mostra l'immagine del missionario comboniano padre Angelo Negri di Tres, del quale è in corso il processo di beatificazione per il suo operato in Africa e per le molteplici iniziative nella congregazione. San Rocco è il compatrono di Tres. La sua festa si celebra il 16 agosto.

Sant'Antonio
San Rocco
Sant'Antonio da Padova

San Rocco.

Due pregevoli statue si mostrano ai fedeli, poste su due mensole al lati degli altari a metà navata.

portale d'entrata
Padre eterno
San Giuseppe con Bambino

Angelo custode

Due pregevoli statue si mostrano ai fedeli, poste su due mensole al lati degli altari a metà navata.

confessionale
battistero
Confessionale

Battistero

Sul fondo della navata, nella lunetta sopra il massiccio portone, è da osservare il vivace affresco "Sinite pargulos venire ad me." Nell'ambiente all'aperto,  Gesù invita gli gli apostoli ad accogliere  i bambini e le loro mamme.

fondo navata

All'interno della chiesa ci sono altre cose che meritano attenzione come la finestra policroma sopra l'altare della parete nord. Nella calotta dell'abside emana la sua luce di grazia la colomba dello Spirito santo che allunga verso il basso a raggiera fasce bicolori trapunte da decorazioni geometriche a stella di cinque, diedi punte e a nove punte, figurazioni che si ripetono nella volta della navata.

finestra nord
calotta dell'abside
Sant'Antonio da Padova

San Rocco.


Sulla parete di fondo verso nord trova posto il Battistero e, dalla parte opposta è inserita una lapide in ricordo dei caduti della Prima Guerra Mondiale: sono ricordati singolarmente con nome e cognome.

Baracovi Beniamino

Barbacovi Luigi

Brida Francesco

Brida Mario

De Campi Urbano

Corazzolla Adamo

Corazzola Armano

Corazzolla Battista

Gaiardelli Agostino

Gaiardelli Pio

Maccani Basiio

Maccani Isidoro

Negri Giuseppe

Negri Vigilio


Zadra Cornelio

Zadra Damiano

Zadra Davide

Zadra Emanuele

Zadra Ermenegildo

Zadra Germano

Zadra Giuseppe

Zadra Guido

Zadra Luigi

Zadra Marino

Zadra Massimo

Zadra Michele

Zadra Silvio

Zattoni Ermenegildo


La chiesa,a lavori ultimati, fu consacrata nell'anno 1850. ma ancora mancava di campanile perciò ...

Caduti di Tres Nel 1900 un incendio causato da fulmine brucia il tetto della chiesa del Doss e fonde le campane del campanile. Vista la necessità di restaurare la chiesa e di avere nuove campane, si pensa che sarebbe importante costruire un nuovo campanile accanto alla chiesa nuova in centro paese.  Da miei dati la progettazione del nuovo campanile fu affidata al geometra Chierzi di Tuenno. Vennero raccolti circa 1000 fiorini di offerte, anche dall’America. Era un’opera molto impegnativa e qualcuno pensava di abbandonare l’idea del nuovo campanile. Le campane furono ben presto pronte, sistemate su di un castelletto al "Pra dal laç", presso la chiesa di san Rocco.

Nel 1905 la rappresentanza comunale deliberò la costruzione del nuovo campanile. Dal 1905 al 1908 furono molti i discorsi contro la decisione della costruzione del nuovo campanile. Infine, nell’aprile 1909, ci fu l’assegnazione dei lavori di costruzione ai maestri muratori Giorgio Zenoniani di Rallo e Abramo Bertagnolli di Taio. Nell’agosto gli assuntori del lavoro di costruzione rinunciarono a proseguire ed il lavoro fu aggiudicato all’impresa Vittorio Chierzi di Tuenno e Vincenzo Arnoldi di Denno.

Gli "spizzoclini" - tagliapietre locali,  si prodigaronoCampanile di Tres per preparare il bugnato necessario con le pietre provenienti dalle cave del paese. Nell’ottobre 1910 vengono ultimati i lavori di costruzione del campanile,  Altezza m 39,80 e doveva essere 41,80; 108 scalini di pietra interni.

A parziale finanziamento dell’opera i capi-famiglia di Tres hanno sotto scritto una raccolta di fondi per 1489 corone. Il Comune assunse un mutuo di 10.000,00 Corone. L’imperatore Francesco Giuseppe concesse un sussidio straordinario di 400 corone. Il comune concesse per la costruzione mc. 33 di legname per orditura del tetto, piano delle campane, castello delle campane e piano dell’orologio che fu collocato nel campanile nel 1912. Il quadrante dell’orologio e le cifre delle ore furono realizzate dal pittore Emilio Piz di Cles. L’orologio meccanico fu costruito dalla ditta Gottardi di Tione che era subentrata alla ditta Pomarolli di Trento, il cui titolare era deceduto sul finire del 1911.

Il campanile fu collaudato il 12 settembre 1911 dall’ingegnere G:B: Parolari.



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