La bella iniziativa "Presepi sotto il cielo di Predaia" è proseguita anche per l'anno in corso. Per le strade di Priò e Vervò ho incontrato delle belle rappresenzazioni curiose e interessanti per gli ambienti proposi. Il presepio in concorso N° 3 è nella foto di copertina. Nella chiesa di Vervò ha trovato il suo posto un presepio rinnovato.

Presepio N° 4 di Priò - della Chiesa di Vervò - di casa Tomasi.

Aggiungo altri tre presepi: quello che si può apprezzare alla casa di Pia Conci in via Zenner, uno incognito e una visione diversa di quello in collina di Priò.

presepio in via Zenner - presepio di casa - Vista frontale di quello di Priò

Un augurio di cuore a tutti: persone semplici e potenti, agli esclusi, ai poveri, a chi soffre, ai "terroristi " e ai "combattenti per la libertà". Al di là dello sfavillio di luci e colori che illuminano strade, vetrine di paesi e città, della rincorsa ai regali, ai festosi ritrovi conviviali coi familiari e con gli amici, mi auguro che questa tradizionale e dolce ricorrenza susciti una sincera riflessione su come realizzare i buoni propositi che la festività suggerisce, una riflessione ad abbandonare la volontà di prevalere, anche con la violenza, nei rapporti fra le persone e fra le nazioni.

Riporto una lettera a Babbo Natale degli alunni del 1992 di Vervò che esprime nei primi versi propositi e doni di amore nei rapporti umani e ... , per finire, qualcosa anche per se stessi.

Caro Gesù Bambino, tu sei tanto buono. Siamo nel periodo di Natale che ci ricorda quando tu sei nato ed anch'io voglio essere buono. Voglio esprimerti i desideri: dove c'è la guerra fa capire di smettere, fa che quei nemici si parlino, tornino amici, si vogliano bene. Mi piacerebbe che i nonni fossero più giovani per giocare a rincorrerci. Ma mi piacerebbe anche un vestito elegante con i brillanti e un televisore per la mia camera. Tu sai che fare. Ciao Vervò, Natale 1992

C'è anche il Natale dei poveri, come ci ricorda la poesia di Gianni Rodari "L'albero dei poveri", che al massimo possono sognare di trovare ai piedi del letto un albero di Natale tutto carico di fiori, frutti e doni . ..

"bambole d'oro, treni di latta,
orsi dal pelo come d'ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavallo che spicca il salto.
Quasi lo tocco. Ma no ho sognato.
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l'alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
Sui vetri che mi nascondono il cielo.
L'albero dei poveri sui vetri è fiorito:
io lo cancello con un dito."

"Niente stelle che penzolano appese da un lato all'altro della strada, addio alle ghirlande luminose. Anche quest'anno nessuna luminaria a Cesara: il paese sul Lago d'Orta sceglie, come da 28 anni, di rinunciare agli addobbi pubblici preferendo "un Natale a luci spente" e utilizzando i fondi che avrebbero dovuto colorare il paese per iniziative di solidarietà. Lo hanno comunicato, con un manifestino, il sindaco Erika Bonfanti e il parroco don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi."

Nell'estate e autunno scorso i lavori di preparazione alla sistemazione degli scavi e ricerche fatte sono arrivati a un buon punto, come si può vedere sotto.

Il sito di s. Martino nel 2013 - Lavori in corso 2017 - Una prima sistemazione.

Buon natale e inizio anno nuovo